In Canada hanno vinto i Liberali
Il partito centrista di opposizione di Justin Trudeau – figlio di un altro importante Trudeau – ha completato la rimonta e ha battuto i Conservatori del primo ministro uscente
Il Partito Liberale di centro di Justin Trudeau ha vinto le elezioni politiche di lunedì 19 ottobre in Canada. I liberali sono in testa in 185 collegi elettorali su 338 e sono per dati vincenti dai principali media canadesi sul Partito Conservatore, al governo negli ultimi 9 anni. Il primo ministro uscente Stephen Harper è in testa in 103 collegi e ha già ammesso la sconfitta. Secondo CBC e CTV, Trudeau avrà i numeri necessari per avere la maggioranza in Parlamento ed eleggere un proprio governo.
L’attribuzione dei seggi sarà effettuata nelle prossime ore in base ai risultati definitivi: attualmente ai Liberali dovrebbero andare 180 seggi circa nella Camera dei comuni, che con il Senato costituisce il Parlamento canadese (il Senato non è elettivo). Ai Conservatori spetteranno 100 seggi circa, mentre al Nuovo Partito Democratico di centrosinistra poco più di 40. Per formare un governo di maggioranza, un partito ha bisogno di circa 170 seggi nella Camera.
Trudeau ha pronunciato un breve discorso davanti ai suoi sostenitori dicendo che “i canadesi hanno dato un chiaro messaggio questa notte: è tempo di cambiare”. Ha poi ringraziato Harper per il lavoro svolto in questi anni e per avergli riconosciuto la vittoria. Harper ha annunciato che si dimetterà dalla guida dei Conservatori in seguito all’esito delle elezioni. Tom Mulcair, leader del Nuovo Partito Democratico, si è congratulato con Trudeau per il “suo risultato eccezionale” e intanto deve fare i conti con l’insuccesso del suo partito, che ha ottenuto meno della metà dei seggi che aveva in Parlamento nell’attuale legislatura.
Justin Trudeau ha 43 anni ed è figlio di Pierre Trudeau, che fu importante primo ministro del Canada tra il 1968 e il 1979 sempre con i Liberali, spesso elogiato per le politiche progressiste che attuò nel paese e per essere tra i più convinti oppositori del partito indipendentista francofono del Quebec. Justin Trudeau aveva iniziato la campagna elettorale, una delle più lunghe nella storia del Canada (quasi 80 giorni), al terzo posto dietro ai Conservatori e al Nuovo Partito Democratico. Ha condotto una campagna elettorale piuttosto aggressiva promettendo grandi cambiamenti, con politiche più aperte rispetto a quelle di Harper degli ultimi anni, concentrate spesso sui temi dell’immigrazione e sulla necessità di proteggere a ogni costo l’economia.
Harper aveva condotto buona parte della campagna elettorale su temi importanti per le comunità di immigrati, per esempio prendendo posizioni dure contro il niqab, il velo che lascia scoperti soltanto gli occhi indossato da alcune donne di religione musulmana: le posizioni di Harper avevano provocato la reazione contraria di alcune comunità di musulmani, ma allo stesso tempo avevano spinto verso i conservatori una parte della maggioranza dei migranti non-musulmani, molti dei quali vedono nel velo un problema per l’integrazione. I partiti dell’opposizione, invece, hanno parlato soprattutto della situazione economica del Canada, un tema su cui Harper è più vulnerabile visto che dopo anni di crescita l’economia nazionale ha cominciato a rallentare a causa del calo del prezzo del petrolio, una delle principali esportazioni del paese.