Le elezioni canadesi viste da Vancouver
Si vota oggi, in campagna elettorale si è discusso molto del mercato immobiliare e dei prezzi altissimi raggiunti dalle case in città
di Jeremy van Loon – Bloomberg
James Hankle, un ingegnere di software di 50 anni, con addosso un paio di blue jeans e una maglietta del partito dei Verdi, sta parlando della sue difficoltà con i prezzi fuori controllo degli immobili di Vancouver, quando viene interrotto da una passante che ha sentito la conversazione: «Smettetela di permettere ai cinesi di comprare le nostre case e poi lasciarle vuote». Potersi permettere una casa è diventata la questione più importante per gli abitanti della provincia canadese della British Columbia, dove si trova appunto Vancouver, solitamente interessati a problemi come i gasdotti e la liberalizzazione della marijuana. Non è sorprendente, dato che Vancouver è diventata la città più cara del Nord America. L’argomento sarà al centro della campagna per le elezioni parlamentari canadesi, che si terranno il 19 ottobre.
L’aumento del costo delle case ha fatto nascere movimenti come #donthave1million (#nonhounmilione), fondato da un gruppo di giovani che pur lavorando non sono in grado di comprarsi una casa e sono costretti a dividere l’affitto con svariati coinquilini e dover aspettare a mettere su famiglia.
La questione dei prezzi delle case troppo alti ha a che fare con temi più vasti della campagna elettorale: la difficoltà dei giovani nel consolidare la propria posizione nel mondo del lavoro, le preoccupazioni economiche della classe media, la crescente ineguaglianza tra gli stipendi, gli aiuti alle famiglie con bambini. Gli abitanti di Vancouver danno qualche colpa anche agli immigrati e agli investitori cinesi: la loro vita lussuosa in città ha ispirato reality tv con nomi pacchiani come Ultra Rich Asian Girls in Vancouver (Ragazze asiatiche ultraricche a Vancouver).
Vancouver – dove una villetta costa l’equivalente di quasi 1,5 milioni di euro – avrà un ruolo importante alle prossime elezioni, dato che la British Columbia è l’unico posto dove tutti i quattro partiti nazionali – i Conservatori, i Liberali, i Nuovi Democratici e i Verdi – sperano di vincere: i sondaggi li danno vicini. Secondo l’aggregatore di sondaggi ThreeHundredEight.com, al momento sembra che i Nuovi Democratici e i Liberali ruberanno qualche seggio ai Conservatori. I principali candidati a primo ministro sono il conservatore Stephen Harper, cioè l’attuale primo ministro, il liberale Justin Trudeau e Tom Mulcair dei Nuovi Democratici: agli eventi di campagna elettorale a Vancouver hanno tutti parlato della preoccupazione che sta più a cuore agli abitanti, promettendo che se eletti raccoglieranno dati sugli immobili di proprietà straniera, dei suoi condomini e delle sue ville costose.
«È fondata l’idea che la speculazione sugli immobili da parte di stranieri e non residenti faccia sì che alcune famiglie canadesi trovino solo case con prezzi oltre il loro budget», ha detto per esempio Harper durante un evento di campagna elettorale ad agosto. «È una cosa su cui possiamo e dobbiamo fare qualcosa».
Hankle non è un esperto in materia ma – come chiunque altro in città – è ossessionato dall’argomento e sempre più rassegnato a non possedere mai una casa sua. Vive a Yaletown, un vecchio sito industriale dove un appartamento con due camere da letto può arrivare a costare anche l’equivalente di circa 1,2 milioni di euro, e si augura che i partiti cerchino di accaparrarsi il suo voto promettendo di costruire più case a prezzi accessibili e introdurre programmi per garantire alle persone uno stipendio minimo per vivere dignitosamente.
Hankle riprende l’argomento della signora incontrata per strada: anche secondo lui chi governa deve raccogliere informazioni su chi arriva in città e sulle conseguenze sull’accessibilità dei prezzi. «C’è un’enorme concentrazione di ricchezza e la cosa non è sostenibile». Contrariamente agli Stati Uniti, in Canada non c’è stato un crollo dei prezzi delle case a causa della crisi economica globale e non si sono avverate, per ora, le previsioni secondo cui la bolla immobiliare sarebbe scoppiata. Tranne che nel 2009, 2012 e 2013, i prezzi delle case sono aumentati ogni anno negli ultimi 15 anni; il costo è raddoppiato dall’agosto del 2005 al 2015, superando la capacità di acquisto degli stipendi. «La nostra sfida principale è avere delle case che le persone siano in grado di permettersi», ha detto il sindaco di Vancouver Gregor Robertson.
L’Economist Intelligence Unit, una sezione dell’Economist che produce analisi e ricerche, ha stabilito che Vancouver è la città più costosa in cui vivere nel Nord America. Uno studio del 2014 dell’azienda di consulenza “Demographia” l’ha definita la città con il secondo mercato immobiliare meno accessibile al mondo, dopo Hong Kong. I prezzi sono cresciuti così tanto che secondo un rapporto della banca di investimenti RBC Capital Markets negli ultimi mesi il costo che una famiglia deve affrontare ogni mese per una villetta ha raggiunto l’86,9 per cento del suo reddito complessivo.
«Questa tendenza sui prezzi delle case sta avvenendo in tutto il paese, ma a Vancouver la situazione è particolarmente avvilente», dice Paul Kershaw, professore associato alla University of British Columbia che studia l’impatto della politica sulle case popolari. «Rispetto alle generazioni precedenti c’è un evidente cambiamento per quel che riguarda gli standard di vita e le case di proprietà». I giovani di Vancouver tra i 25 e 34 anni guadagnano meno e hanno più debiti della generazione precedente.
Anche se sono quelle più in difficoltà, le famiglie di Vancouver non sono le uniche a fare sempre più prestiti per andare avanti. Secondo Statistics Canada, il debito della famiglia media canadese ha raggiunto il record del 165 per cento del reddito disponibile: è circa il 30 per cento più alto che prima della recessione e pari al livello del debito statunitense quando crollò il mercato. Inoltre, almeno a Vancouver, i prezzi stanno aumentando così rapidamente che diventa molto complicato per una famiglia normale entrare nel mercato.
«Qui puoi vivere decentemente finché sei single e non hai qualcuno che dipende da te», dice Scott McFadyen, un progettista del suono di 38 anni che lavora nell’industria dei videogiochi e che si è trasferito a Vancouver da Alberta, un’altra regione canadese. «Sinceramente ci penserò due volte prima di metter su famiglia qui».