Le foto del tifone Koppu
Nelle Filippine due persone sono morte e in migliaia hanno dovuto lasciare le loro case a causa delle alluvioni
Nelle ultime ore il tifone Koppu ha portato piogge copiose sulle Filippine settentrionali, causando inondazioni che hanno portato alla morte di almeno due persone e all’evacuazione di migliaia di abitazioni. Dopo avere raggiunto la terraferma la perturbazione si è lievemente attenuata, ma l’agenzia meteorologica filippina prevede che continueranno a esserci piogge e forti venti almeno fino a metà settimana. Le autorità filippine continuano a definire Koppu un tifone, ma in seguito al suo indebolimento l’agenzia meteorologica del Giappone lo ha declassato a tempesta tropicale. Nei prossimi giorni la perturbazione dovrebbe spostarsi verso l’isola di Taiwan.
Koppu ha raggiunto le Filippine domenica nella zona di Casiguran, una municipalità che si trova nella provincia di Aurora, nella regione amministrativa di Luzon Centrale, portando venti con raffiche che hanno raggiunto i 200 chilometri orari. I venti nelle ultime ore si sono lievemente attenuati, ma sono stati comunque registrati picchi intorno ai 150 chilometri orari. Le forti piogge hanno causato alluvioni in molte città, rendendo difficoltosa l’organizzazione dei soccorsi, cui sta partecipando anche l’esercito. Si stima che tra le migliaia di persone coinvolte ce ne siano almeno 20mila in aree dove non sono disponibili acqua potabile e cibo a sufficienza.
Un adolescente è morto a Manila, la capitale delle Filippine, in seguito alla caduta di un albero, che ha causato il ferimento di altre quattro persone. A Subic, nel nordovest delle Filippine, un muro è crollato causando la morte di una donna di 62 anni.
Nelle Filippine il passaggio dei tifoni è piuttosto frequente, ma raramente hanno caratteristiche simili a quelle di Koppu. L’attuale perturbazione si sta muovendo più lentamente del solito, cosa che porta a un maggior numero di precipitazioni e aggrava quindi la portata delle alluvioni. La lentezza di Koppu è in parte dovuta all’area di alta pressione che a est lo separa da Champi, un altro tifone; ma almeno sta permettendo un’evacuazione un po’ più tempestiva delle zone interessate.