La Germania ha corrotto alcuni membri della FIFA per ottenere i Mondiali del 2006?
Lo sostiene un'inchiesta del settimanale tedesco Spiegel, la FIFA ha detto che indagherà sulle accuse
Venerdì 16 ottobre il settimanale tedesco Spiegel ha pubblicato un’inchiesta in cui accusa diversi importanti dirigenti di calcio tedeschi di avere corrotto alcuni membri della FIFA per ottenere l’assegnazione dei Mondiali del 2006. I Mondiali del 2006 si tennero in Germania dal 9 giugno al 9 luglio e furono vinti dall’Italia, che batté in finale la Francia dopo i calci di rigore. Secondo Spiegel, l’allora CEO dell’azienda di abbigliamento sportivo Adidas mise a disposizione un fondo con cui il comitato per la candidatura tedesca comprò il voto di quattro membri asiatici del Comitato Esecutivo della FIFA, l’organo che si occupa di assegnare ai voti l’organizzazione di un Mondiale.
Sempre secondo Spiegel, nel 2005 il comitato organizzatore – legato alla federazione calcistica tedesca – restituì i soldi al CEO di Adidas con l’aiuto della FIFA, che fornì una sorta di copertura per il pagamento. La federazione tedesca ha diffuso di recente un comunicato dicendo che fece effettivamente partire un grosso pagamento che però non è in grado di spiegarsi, ma che esclude che riguardasse l’assegnazione dei Mondiali del 2006. La FIFA ha detto che indagherà le accuse di Spiegel nell’ambito di un’inchiesta interna già in corso. Adidas ha detto di non sapere niente di ciò che successe all’epoca.
La vicenda raccontata nell’articolo è iniziata in un momento imprecisato prima dell’asta di assegnazione dei Mondiali del 2006, avvenuta nel luglio del 2000. Secondo lo Spiegel, l’allora CEO di Adidas, Robert Louis-Dreyfus, trasferì 10,3 milioni di franchi svizzeri – che oggi valgono circa 9,5 milioni di euro – in un conto aperto dal comitato che gestiva la candidatura della Germania. Spiegel scrive che «apparentemente quei soldi sono stati usati per assicurarsi il voto di quattro rappresentanti dei paesi asiatici che facevano parte del Comitato Esecutivo, che contava 24 membri». Secondo Spiegel, tre dei rappresentanti dei paesi asiatici durante l’asta hanno votato per la Germania, che ha poi vinto la gara per 12 voti a 11 contro il Sudafrica (il rappresentante della Nuova Zelanda si astenne nell’ultima votazione).
Cinque anni dopo l’asta, racconta Spiegel, Dreyfus ha voluto indietro i soldi dati al comitato che aveva gestito la candidatura della Germania: quello di Dreyfus fu una specie di “prestito”. Spiegel non lo spiega esplicitamente, ma è probabile che i soldi di Dreyfus fossero necessari perché il comitato che rappresentava la candidatura della Germania non disponeva di molti soldi. Una volta vinta l’asta il comitato organizzativo – legato a quello precedente – poteva disporre degli ingenti finanziamenti FIFA e ripagare così il “debito” contratto con Dreyfus.
Nel 2005 il comitato organizzatore, guidato dal famoso ex calciatore tedesco Franz Beckenbauer, cercò un modo per trasferire nuovamente i soldi a Dreyfus. Spiegel sostiene che Beckenbauer sapeva dell’esistenza del fondo finanziato da Dreyfus almeno a partire dal 2005. Il comitato organizzatore, legato alla federazione tedesca, trovò allora un modo piuttosto elaborato per ridare i soldi a Dreyfus. Scrive Spiegel:
Documenti interni mostrano che con l’aiuto della FIFA fu creata una “copertura” per facilitare il pagamento. I tedeschi fecero una donazione di 6,7 milioni di euro per una cena organizzata dalla FIFA durante la cerimonia di apertura all’Olympiastadion di Berlino. La cena però fu poi cancellata. Il denaro fu comunque inviato alla FIFA, che a sua volta lo trasferì su un conto svizzero riconducibile a Dreyfus.
In un comunicato stampa, la federazione tedesca ha detto che il comitato organizzatore nell’aprile del 2005 pagò alla FIFA 6,7 milioni di euro per un «evento culturale», ma che è possibile che quei soldi siano stati usati in un modo diverso. Due dei rappresentanti asiatici che secondo Spiegel sono stati “comprati” non hanno risposto alle richieste di chiarimento, mentre un terzo ha detto di non voler rispondere alle accuse. Dreyfus è morto nel 2009.
L’asta per l’assegnazione dei Mondiali del 2006 non era mai stata accusata di irregolarità. Nel giugno del 2015, a quindici anni di distanza dall’asta, il settimanale tedesco Zeit aveva accusato la Germania di aver “comprato” il voto dell’Arabia Saudita promettendo in cambio un carico di armi. Da mesi la FIFA è invece coinvolta in due inchieste separate aperte in Svizzera e negli Stati Uniti sulla presunta corruzione di alcuni suoi membri nel processo di assegnazione dei Mondiali del 2018 e del 2022 (assegnati rispettivamente a Russia e Qatar).