La storia di Niki Lauda, prima e dopo “Rush”
Ha corso 177 Gran Premi e ha vinto due Mondiali, si è ritirato, è ritornato e ne ha vinto un altro, prima di fondare – tra le altre cose – due compagnie aeree
Niki Lauda è un ex pilota austriaco di Formula 1, poi diventato imprenditore e dirigente sportivo. Lauda ha vinto tre Mondiali di Formula 1, ha fondato e diretto due compagnie aeree – la Niki e la Lauda Air – ed è tuttora presidente non esecutivo della squadra di Formula 1 della Mercedes. Lauda è uno dei più apprezzati e conosciuti piloti nella storia della Formula 1, protagonista di una delle più iconiche e evidenti rivalità nella storia dello sport e dei motori: quella con il pilota britannico James Hunt, raccontata nel film Rush, trasmesso da Rai 1 il 14 ottobre dalle 21. E protagonista anche di un terribile incidente durante un Gran premio – raccontato da Rush – che segnò la sua vita e anche un pezzo della sua carriera.
Niki Lauda prima della Formula 1
Lauda, che oggi ha 66 anni, ha iniziato a correre prima di compiere vent’anni: veniva da una famiglia di banchieri che non vedeva bene il suo interesse per le automobili e la velocità. Dovette quindi chiedere diversi prestiti per comprarsi il necessario per correre e partecipare a gare riservate a vetture Mini, piccole e poco costose automobili allora prodotte dalla British Motor Corporation. Nel 1968 Lauda partecipò alle sue prime gare alla guida di una Mini; nell’agosto del 1971 partecipò, dopo una veloce ascesa nelle categorie inferiori, al suo primo Gran Premio di Formula 1, corso in Austria sul circuito di Österreichring .
Niki Lauda e la Ferrari
Il debutto di Lauda in Formula 1 andò piuttosto male: partì dal 21esimo posto (su 22) e si ritirò dopo 20 giri. Per continuare a correre nonostante il deludente inizio Lauda dovette chiedere altri prestiti (e fare un’assicurazione sulla vita): nel 1973 Lauda corse con la scuderia britannica BRM e per correre dovette fare un particolare contratto in cui – in sintesi – era lui a pagare la scuderia per poter correre, e non viceversa. Si fece però notare da Enzo Ferrari che, anche su consiglio del pilota svizzero Clay Ragazzoni, lo portò alla Ferrari. Nel 1974 Lauda arrivò quarto nel Mondiale, nel 1975 lo vinse con 64,5 punti (20 in più di Emerson Fittipaldi, secondo in classifica).
Niki Lauda e James Hunt
Lauda perse il Mondiale del 1976 per un punto: vinse Hunt, che correva per la McLaren. Lauda riuscì poi a vincere il Mondiale del 1977 e in seguito, dopo essersi ritirato per un paio di stagioni, quello del 1984, con la McLaren. La rivalità tra Lauda e Hunt – che si rispettavano ma erano diversissimi: freddo e calcolatore Lauda, estroso e estroverso Hunt – arrivò al suo massimo nel 1976, l’anno in cui Lauda fu protagonista dell’incidente in cui rischiò di perdere la vita e in cui subì grandi ustioni i cui segni sono ancora visibili sulla sua pelle. È soprattutto intorno a quell’evento – spiegato e raccontato dal Post – che gira il film Rush.
Niki Lauda dopo la Formula 1
Nel 1985 Lauda si ritirò per la seconda e definitiva volta dalla Formula 1: oltre a occuparsi delle sue compagnie aeree continuò a restare nel mondo della Formula 1, come commentatore televisivo e come consulente o manager di diverse squadre, tra cui la Ferrari e la Jaguar. James Hunt morì invece di attacco cardiaco nel 1993. Da presidente non esecutivo della Mercedes Lauda ha contribuito alle negoziazioni del pilota britannico Lewis Hamilton, vincitore del Mondiale 2014 di Formula 1, quasi sicuro di vincere anche quello del 2015.
Il figlio di Lauda e quello di Hunt
Lauda è padre di cinque figli: uno di loro – Mathias – fa il pilota e nel 2016 correrà nella Nascar Whelen Euro Series insieme a Freddie Hunt, figlio di James.