Le copertine che in Italia non si disegnano
Come mai gli editori americani - anche quelli più importanti, anche per gli autori famosi - fanno esperimenti e invenzioni di design che qui no?
Book Cover Archive è un sito americano che raccoglie copertine di libri contemporanei interessanti e originali dal punto di vista del design grafico: non è l’unico – ce ne sono diversi che si occupano dello stesso tema – ma è quello che fa un lavoro più ordinatamente archivistico (almeno fino a qualche mese fa: di recente la raccolta è più discontinua). Gli autori sono Ben Pieratt ed Eric Jacobsen.
La selezione è particolarmente interessante vista dall’Italia, dove con rare eccezioni la ricerca e la sperimentazione grafica sulle copertine dei libri sono molto limitate e quasi inesistenti. Con rare eccezioni, nella scelta del design – come anche in quella dei titoli, peraltro – si ha l’impressione che tra gli editori italiani prevalga una pavida prudenza che fa temere invenzioni troppo ardite, che si ha paura non attraggano immediatamente il lettore secondo meccanismi rodati e prevedibili. A volte c’è un maggiore studio nel design di una collana, ma poi i successivi libri che le appartengono ripetono modelli di copertine molto simili: e probabilmente c’entra anche il risparmio di risorse economiche da allocare a competenze grafiche esperte e dedicate. Ma questa impressione è spiegata meglio che con le parole da una scelta qualunque delle copertine raccolte dal Book Cover Archive, che si ha l’impressione di non poter immaginare sugli scaffali delle librerie italiane. Con rare eccezioni.