Condé Nast ha comprato Pitchfork
Uno dei più grandi gruppi editoriali al mondo ha comprato il più famoso sito di musica indie
Condé Nast, la grande casa editrice internazionale che pubblica tra gli altri riviste popolari come Vogue, Vanity Fair, GQ e Wired, ed è proprietaria del sito Reddit, ha comprato Pitchfork, sito americano musicale (e rivista trimestrale) che si occupa di musica indie. Pitchfork è da tempo ritenuto tra i responsabili del successo di gruppi musicali come Arcade Fire, Clap Your Hands Say Yeah e Vampire Weekend. Non sono state diffuse le cifre dell’acquisizione.
Pitchfork è stato fondato nel 1995 ed è probabilmente il più famoso sito al mondo di notizie sulla musica indipendente, cioè non prodotta dalle grandi case discografiche bensì da etichette minori: pubblica articoli di analisi musicale, notizie, liste, interviste e recensioni di dischi e concerti; organizza anche eventi e concerti dal vivo e produce video originali. La rivista – che esce dal 2013 e si chiama The Pitchfork Review – continuerà a essere pubblicata.
Le migliori copertine di dischi del 2014 secondo Pitchfork:
Dal libro Hipster di Tiziano Bonini:
Il mezzo di comunicazione che ha contribuito più di tutti a diffondere il verbo hipster è il giornale di critica musicale online «Pitchfork». Vale la pena soffermarci sulla storia di questa rivista online, perché dimostra come oggi la circolazione di idee non passi più soltanto dai tradizionali canali broadcast: anche una piccola fanzine nata da un solo studente può diventare un medium di comunicazione di massa, fare la fortuna di un gruppo musicale e cambiare i gusti di milioni di persone.
«Pitchfork» fu creata a Minneapolis in Minnesota nel 1995 da Ryan Schreiber, quando aveva appena terminato la scuola superiore. Ryan non era un esperto in giornalismo ma era un fanatico della musica indipendente che leggeva nelle fanzines locali e ascoltava passare dalla radio universitaria KUOM. Il nome iniziale del sito era «Turntable» e veniva aggiornato mensilmente con interviste e recensioni. Nel maggio del 1996 il sito si trasferì sotto il dominio di PitchforkMedia.com e cominciò a essere quotidianamente aggiornato. Da lì in avanti, la sua popolarità iniziò a crescere costantemente fino a diventare un mezzo d’informazione globale nei primi anni duemila.
All’inizio del 1999 Ryan Schreiber sposta la sede principale da Minneapolis a Chicago nell’Illinois. Da allora il sito è stato ampliato fino a pubblicare quattro recensioni al giorno, insieme a interviste e altre funzionalità. Ha così cominciato a raccogliere seguito e consensi grazie agli approfondimenti sulla musica alternativa e allo stile di scrittura, libero dai canoni delle riviste cartacee. Oggi conta un milione e mezzo di lettori al mese da tutto il mondo.
«The Washington Post» ha considerato «Pitchfork» uno dei maggiori responsabili del successo di band come Arcade Fire, Broken Social Scene, Clap Your Hands Say Yeah, Vampire Weekend.
Gli Arcade Fire sono una delle band più citate per aver tratto beneficio da una recensione di «Pitchfork». Nel 2005 un impiegato dell’etichetta indipendente del gruppo la Merge Records ha affermato: “Dopo la recensione di «Pitchfork», Funeral fu stampato per un’intera settimana perché avevamo molti ordini per l’album”. Lee Sargent membro dei Clap Your Hands Say Yeah ha discusso sull’impatto che «Pitchfork» ha avuto sul loro album, dicendo: “Il fatto che una pubblicazione come «Pitchfork» possa decidere quando può accadere [il successo], sai cosa significa? Loro possono dire: ‘Abbiamo intenzione di velocizzare il processo e questo accadrà…Ora!’ E questo per noi è stato un calcio nel sedere, perché abbiamo perso il controllo di tutto”69. Anche il song writer e cantante americano Bon Iver è stato catapultato nel mainstream e notato dalla critica per la prima volta dopo la prima recensione uscita su «Pitchfork» nel 2007, per l’album For Emma, Forever Ago. «Pitchfork» fu l’unica rivista a includere questo disco nella top list di fine anno. Nel 2011 invece ha assegnato al nuovo disco di Bon Iver il titolo di miglior disco dell’anno. Molti hanno attribuito l’ascesa di Bon Iver alla popolarità guadagnata su «Pitchfork», che è culminata nella vittoria di un Grammy Award come miglior artista emergente e nella nomina a Persona dell’anno 2012 da parte di «Time».