Dove si vota nel 2016
Le dimissioni di Marino hanno aggiunto Roma a una corposa lista che comprende già Milano, Napoli, Torino e Bologna, tra le altre
Le dimissioni di Ignazio Marino da sindaco di Roma hanno fatto aggiungere Roma alla già corposa lista dei comuni italiani che rinnoveranno le loro amministrazioni l’anno prossimo. Nel maggio del 2016 infatti si voterà per il rinnovo dell’amministrazione comunale in 1.285 comuni d’Italia: tra questi ci sono anche importanti e popolate città come Milano, Trieste, Bologna, Cagliari, Napoli e Torino. Pur essendo ancora presto, in alcuni di questi comuni è già iniziata la discussione su primarie, candidati e alleanze.
Milano
Il sindaco di Milano, dal maggio del 2011, è Giuliano Pisapia: è il primo sindaco di Milano espresso dal centrosinistra dal 1993 ed è stato eletto battendo al ballottaggio il sindaco uscente di centrodestra Letizia Moratti. In precedenza aveva vinto le primarie del centrosinistra nonostante non fosse stato sostenuto dal PD, che promuoveva invece la candidatura di Stefano Boeri (Boeri divenne poi il consigliere comunale più votato e assessore alla Cultura, prima di dimettersi). Qualche mese fa però Pisapia ha detto che non intende ricandidarsi.
A Milano, all’interno del centrosinistra, si faranno le primarie e dovrebbero svolgersi il 7 febbraio: per ora hanno dichiarato di volersi candidare Pier Francesco Majorino, assessore del PD alle Politiche sociali; Emanuele Fiano, deputato del PD; e Roberto Caputo, già vicepresidente del consiglio provinciale di Milano, socialista e molto critico con la giunta Pisapia. In generale, però, non si vede al momento un candidato in grado di replicare le caratteristiche che resero vincente ed eterogenea la candidatura di Pisapia, capace di pescare consensi sia nella borghesia moderata della città che nei movimenti di sinistra. Dopo un recente incontro tra Pisapia e Renzi proprio per parlare delle future elezioni amministrative, i giornali hanno parlato di altre due possibili candidature, ma non c’è niente di ufficiale: si tratta di Giuseppe Sala, commissario di Expo 2015, e di Francesca Balzani, attuale vicesindaca.
Per quanto riguarda il centrodestra, Silvio Berlusconi ha detto che per avere il nome di un candidato sindaco di Forza Italia si dovranno attendere ancora due settimane. Circolano da tempo i nomi di Maurizio Lupi, ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per il Nuovo Centro Destra, e di Matteo Salvini per la Lega, ma sono entrambe due strade rischiose: il primo fa parte di un partito al governo del paese con il PD, e si è dimesso da ministro lo scorso marzo perché coinvolto dai giornali (ma non indagato) in un’inchiesta su corruzione e appalti nelle cosiddette Grandi opere; il secondo ha evidentemente ambizioni di politica nazionale e, soprattutto, farebbe parte dello stesso partito del presidente della regione (Roberto Maroni), cosa che sicuramente non andrebbe bene a Forza Italia.
Trieste
Il sindaco di Trieste è Roberto Cosolini del PD. Oggi è considerato vicino a Matteo Renzi ma alle primarie del 2012 aveva sostenuto Pier Luigi Bersani. La ricandidatura di Cosolini viene data per scontata da alcuni esponenti locali del PD e se n’è detta convinta anche la presidente della regione – e vice segretaria del PD – Debora Serracchiani. Nel centrodestra il solo ad aver annunciato di volersi candidare è al momento il segretario provinciale della Lega, Pierpaolo Roberti.
Bologna
Il sindaco di Bologna è Virginio Merola, eletto nel 2011 dopo la burrascosa vicenda politica che in pochi mesi vide dimettersi il sindaco Flavio Delbono e rinunciare alla candidatura Maurizio Cevenini. Merola è del PD – anche lui sostenne Bersani nel 2012 ma ora è dalla parte del segretario Renzi – e si ripresenterà per un secondo mandato. A sinistra del PD circolano diversi nomi su cui potrebbe confluire il sostegno della coalizione civica di Mauro Zani, ex dirigente nazionale dei DS, di Marco De Pieri e dei centri sociali, del PRC, di Altra Europa, di una parte di SEL e di Possibile, il movimento di Pippo Civati. I candidati potrebbero essere Elly Schlein, europarlamentare di Possibile, o Alberto Ronchi, ex assessore alla Cultura di Bologna a cui Merola ha recentemente revocato l’incarico.
All’interno del centrodestra la situazione si è complicata nelle ultime settimane: tre consiglieri comunali di Forza Italia, il capogruppo Michele Facci, Lorenzo Tomassini e Daniele Carella, hanno annunciato che presenteranno una lista civica autonoma e non daranno il loro appoggio al candidato indicato da Silvio Berlusconi, il consigliere regionale Galeazzo Bignami. Matteo Salvini ha candidato la consigliera Lucia Borgonzoni, che spera di ottenere il sostegno degli scissionisti di Forza Italia.
Cagliari
Il sindaco uscente di Cagliari è Massimo Zedda, di Sinistra Ecologia Libertà, che alle primarie del 2011 aveva stravinto contro il candidato del PD. Zedda in passato ha detto di volersi ricandidare ma non è ancora chiaro qual è la posizione del PD rispetto alle prossime elezioni: da mesi si parla del desiderio del PD di trovare un altro candidato e non è ancora chiaro nemmeno se sarà percorribile un’alleanza tra PD e SEL.
Napoli
L’attuale sindaco di Napoli è Luigi De Magistris, eletto nel 2011 con il sostegno dell’Italia dei Valori e della Federazione della Sinistra, battendo il candidato del centrodestra Gianni Lettieri (quello del PD, Mario Morcone, era arrivato terzo al primo turno). Nonostante le complicate vicende legate alla legge Severino che hanno portato alla sua temporanea sospensione dopo una condanna per abuso d’ufficio, De Magistris ha detto che intende ricandidarsi con il sostegno di liste e movimenti civici.
Gli altri partiti non hanno ancora fatto nomi e non è certo che il PD decida per le primarie, che negli ultimi anni in Campania sono state molto problematiche oppure evitate del tutto. Nonostante non ci sia niente di ufficiale, Antonio Bassolino – ex sindaco di Napoli e presidente della Campania, ancora molto influente – ha detto all’inizio di ottobre che «le primarie sono la strada naturale per scegliere il candidato, ognuno dovrà essere pronto alla competizione. Vale anche per me».
Bisognerà aspettare invece l’esito delle consultazioni online per conoscere il candidato del Movimento 5 Stelle, che alle ultime regionali è risultato il partito più votato a Napoli. Non ci sono nomi per ora nemmeno dal centrodestra: circola molto quello di Mara Carfagna, che però ha più volte dichiarato di non volersi candidare e che ha a sua volta indicato l’ex presidente della regione Stefano Caldoro. Anche Caldoro però non sembra disponibile e in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno ha fatto il nome di Gianni Lettieri, l’imprenditore sconfitto cinque anni fa.
Torino
Il sindaco uscente è Piero Fassino del PD, eletto nel 2011 con una coalizione di centrosinistra. Fassino non ha ancora detto ufficialmente se intende ricandidarsi o no, anche se la stampa e la politica locale si aspettano che lo faccia; non dovrebbero esserci grandi novità nemmeno nella coalizione a suo sostegno. In ogni caso entro la fine dell’anno – forse già a ottobre – il PD cittadino dovrebbe organizzare una conferenza programmatica nella quale discutere i progetti in vista delle amministrative del 2016.
Roma
Una delle situazione più complicate riguarda il comune di Roma. Giovedì 8 ottobre Ignazio Marino ha annunciato le sue dimissioni da sindaco che dovrebbe presentare ufficialmente oggi, lunedì 12 ottobre, e che gli erano state richieste dal suo stesso partito, il PD.
La situazione più complicata è proprio quella del PD, che a Roma peraltro è commissariato: il segretario Matteo Renzi ha detto che si faranno le primarie, ma non è semplice per il partito trovare i nomi dei candidati. Andrà innanzitutto fatta una scelta generale, se cercare candidature forti tra la cosiddetta “società civile” o tra i dirigenti politici. Sulla seconda ipotesi circolano i nomi di un po’ di tutti, come spesso accade in questi casi: dai ministri Paolo Gentiloni e Dario Franceschini (che è ferrarese) al vicepresidente della Camera Roberto Giachetti, che però ha detto tempo fa di non essere disponibile; e poi Raffaele Cantone, magistrato e presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Fabrizio Barca, Marianna Madia e Alfonso Sabella, magistrato in aspettativa ed ex assessore alla Legalità nella giunta Marino.
Sulla prima ipotesi si fanno invece i nomi di Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica e di Giovanni Malagò, attuale presidente del CONI. Circola infine una terza possibilità che i giornali definiscono “modello Venezia”: che cioè il PD (come già Forza Italia a Venezia con l’imprenditore Luigi Brugnaro) dia il suo appoggio a Alfio Marchini, imprenditore considerato di centrosinistra che già nel 2013 si era candidato contro Marino (ma che risulta essere corteggiato anche dal centrodestra, a dar retta a quello che hanno scritto i giornali negli ultimi mesi).
Per la destra si fanno i nomi di Giorgia Meloni, segretaria di Fratelli d’Italia e ex ministra della Gioventù del governo Berlusconi, e anche quello di Francesco Storace. Per il Movimento 5 Stelle si parla da tempo di Alessandro Di Battista – che però ha sempre detto di voler concludere il suo mandato da parlamentare – e di Virginia Raggi, avvocata civilista e consigliera comunale dal 2013.