La storia del Girellone e della COOP
In un insolito intervento in aula una senatrice del M5S ha parlato della contaminazione di un formaggio venduto in alcun supermercati e prodotto da una cooperativa con un passato di abusi sui minori
Martedì prossimo la più ambiziosa delle riforme portate avanti dal governo di Matteo Renzi sarà sottoposta all’ultimo voto del suo lungo e travagliato percorso in Senato. Si tratta del DDL Boschi, meglio noto come “riforma del Senato”, la legge costituzionale che abolisce il bicameralismo perfetto e intorno alla quale hanno ruotato molte discussioni politiche nell’ultimo anno, dal “patto del Nazareno” alle polemiche e minacce di rottura all’interno del PD. Venerdì, durante una delle ultime discussioni sulla riforma del Senato prima del voto finale fissato a martedì prossimo, la senatrice del Movimento 5 Stelle Laura Bottici è intervenuta per portare all’attenzione dell’aula un tema che probabilmente nessun senatore si aspettava:
«Desidero comunicare che mi giunge notizia, ed è di queste ore, del ritiro dagli scaffali dei supermercati Coop di Lazio, Toscana, Umbria e Campania del prodotto gastronomico “Girellone Cotto Olive” prodotto dalla cooperativa «Il Forteto», per un batterio mortale»
Il presidente del Senato Pietro Grasso ha replicato, mentre Bottici concludeva il suo intervento: «E lo dobbiamo mettere in Costituzione il Girellone?».
Proprio in quelle ore la catena di supermercati COOP aveva pubblicato un avviso in cui annunciava l’esistenza del rischio che un prodotto venduto in alcuni dei suoi negozi in Toscana, Lazio, Umbria e Campania – il Girellone Cotto Olive appunto – fosse stato contaminato da un pericoloso batterio, la Listeria monocytogenes. In particolare si pensava che fosse a rischio il lotto 40115, con scadenza il 14 ottobre 2015. La partita contaminata era stata venduta da alcuni supermercati di Firenze. COOP Centro Italia ha fatto sapere che il prodotto non era stato venduto nelle province di Arezzo, Siena, Perugia, Terni, Rieti, L’Aquila.
Il Girellone, ha spiegato la cooperativa “Il Forteto” che lo produce, è un formaggio a base di mozzarella, farcito con prosciutto cotto e olive. In tutto sono stati contaminati 28 girelloni per un peso totale di 21 chilogrammi. Una parte dei prodotti contaminati è già stata ritirata, dice la cooperativa. Il batterio che li ha contaminati, la Listeria, è uno dei patogeni più pericolosi tra quelli che possono infettare il cibo, con una mortalità tra il 20 e il 30 per cento delle persone infettate.
Bottici ha parlato della questione del Girellone lo stesso giorno in cui ha depositato insieme alla sua collega Sara Paglini, senatrice del Movimento 5 Stelle, un disegno di legge per istituire una commissione d’inchiesta sulla Cooperativa “Il Forteto”, quella che produce il Girellone. “Il Forteto” è stata fondata nel 1977 come centro di assistenza per minorenni in stato di disagio e il suo fondatore, Rodolfo Fiesoli, è stato condannato nel 1985 per atti di libidine violenta e corruzione di minori nei confronti degli ospiti della sua struttura.
Negli anni la condanna è stata di fatto dimenticata e la cooperativa ha continuato a operare diventando una realtà importante dell’industria casearia con molti rapporti con la regione Toscana. Le cose all’interno della cooperativa non sono però cambiate molto secondo i giudici, e Fiesoli è stato nuovamente arrestato nel 2011. Lo scorso giugno è stato condannato in primo grado a 17 anni di carcere per maltrattamenti e abusi sessuali. Nelle motivazioni della sentenza Il Forteto viene descritto come una setta in cui ai minori ospiti viene praticato un lavaggio del cervello e a cui vengono imposte regole «assurde e crudeli».
Secondo le senatrici del Movimento 5 Stelle, è necessario istituire una commissione d’inchiesta per comprendere come sia stato possibile che la cooperativa abbia potuto continuare a lavorare così a lungo e collaborare con le istituzioni nonostante le indagini e i processi che avevano coinvolto i suoi fondatori sin dagli anni Ottanta.