Il mondo dei maschi soli su Internet
Una giornalista del Washington Post ha raccontato persone e luoghi dove si ritrovano quei "single non per scelta" che odiano le ragazze, sfatando qualche mito sulla loro pericolosità
di Caitlin Dewey – Washington Post
Sappiamo ancora molto poco di Chris Harper-Mercer, il ragazzo di 26 anni che la settimana scorsa ha sparato e ucciso nove persone in un’università di Roseburg, in Oregon. Ancora prima che il numero dei morti fosse ufficiale hanno però cominciato a girare delle voci secondo cui Harper-Mercer appartenesse a un gruppo di persone piuttosto odiato online: quelli che si fanno chiamare “incels”, che sta per “involuntary celibates” (“single non per scelta”, in italiano). Sappiamo effettivamente che Harper-Mercer si è descritto come “involontariamente” single in alcuni forum su Internet e, secondo Associated Press, nei suoi scritti si lamentava di non avere una ragazza.
Alcune ore prima della sparatoria a Roseburg, qualcuno ha postato una misteriosa minaccia a un’università del Nordovest in un forum per “incel” su 4chan, la famosa piattaforma di forum anonimi. Che il post sia stato effettivamente scritto da Harper-Mercer o meno – cosa che ancora non sappiamo – altre persone che si autodefiniscono “incel” hanno preso il messaggio come una chiamata alle armi, e hanno minacciato altre scuole del paese. Poiché stiamo parlando di 4chan, un posto noto per la scarsità dei controlli sui contenuti e il livello infimo di alcune discussioni, non è dato sapere se le minacce fossero sincere o solamente degli scherzi di cattivo gusto. Ma la cosa ha certamente attratto l’attenzione sul gruppo dei “single non per scelta”: cioè persone – quasi sempre maschi eterosessuali – che non hanno mai avuto un rapporto sessuale o un partner stabile.
Gli “incel” si radunano in forum come r9k di 4chan, ForeverAlone di Reddit e sul sito Love-Shy.com per scambiarsi storie e discutere della propria condizione. Alcuni sono ostacolati nella ricerca di una ragazza da handicap fisici o mentali, altri hanno semplicemente avuto sfortuna, altri ancora sono tremendamente introversi e ansiosi.
In ogni caso, la stragrande maggioranza di loro è stufa di essere associata ai Chris Harper-Mercer che stanno là fuori. Ad esempio, il 21enne moderatore di ForeverAlone – che ha chiesto al Washington Post di non pubblicare il suo nome – ci ha detto che «è vero che ci sono alcuni aspetti di questo comportamento nella comunità incel, ma non sono la norma» (ForeverAlone ha più di 41mila iscritti).
Lo psicologo Brian Gilmartin ha stimato che nel 2012 negli Stati Uniti c’erano 4,7 milioni di “incel”. Il Centers for Disease Control, un’agenzia federale americana che si occupa di sanità, ha scritto in un report del 2014 che il 6 per cento circa degli uomini fra i 25 e i 44 anni non aveva avuto un rapporto sessuale nell’anno precedente. Ovviamente non tutti loro sono degli “incel”, ma si parla comunque di una grossa fetta della popolazione.
Dati questi numeri, è impossibile definire i tratti dello “incel” medio. I media li descrivono spesso come tipi grassocci, senza un lavoro e che vivono ancora coi propri genitori. Ma le poche ricerche che esistono su questo fenomeno dicono tutt’altro.
Nel 2001, due ricercatori della Georgia State University hanno intervistato 82 persone che si erano autodefinite “incel” e che frequentavano un forum online. Alcuni erano adulti che soffrivano di malattie mentali o fisiche e che non avevano mai avuto un rapporto sessuale. Altri erano semplicemente persone che non riuscivano a incontrare ragazze per via del luogo in cui vivevano o per il troppo lavoro. Altri ancora erano sposati, ma sessualmente inattivi. Spesso, raccontavano di non aver mai superato una specie di “blocco” sperimentato nell’adolescenza. Il moderatore di ForeverAlone, ad esempio, al telefono sembra un tipo simpatico e socievole: ci ha spiegato però di sentirsi “insicuro” e di avere alcuni problemi con le ragazze per via del suo ambiente familiare molto molto cristiano e bigotto.
Quale che sia la loro esatta condizione, gli “incel” contattati per lo studio della Georgia University tendevano a provare le stesse cose: frustrazione, depressione e persino rabbia. Più o meno gli stessi sentimenti che sono venuti fuori dopo un sondaggio su ForeverAlone, in cui i moderatori avevano chiesto agli iscritti di precisare il significato stesso di “Forever Alone” (“da soli per sempre”, letteralmente). Fra le risposte ci sono state “isolamento totale”, “rifiuto costante” e “non avere nessuno”.
Secondo il moderatore di ForeverAlone, molti dei suoi membri soffrono di grave depressione: tre di essi, a suo dire, in passato hanno provato a suicidarsi. Sia Gilmartin sia i ricercatori della Georgia University credono che il considerarsi “incel” faccia parte di un “pacchetto” di patologie che riescono ad autoalimentarsi: depressione, ansia, atteggiamenti nevrotici e autismo. Questi disturbi, cioè, impediscono agli “incel” di mantenere delle relazioni, cosa che contribuisce a renderli ancora più soli, isolati e ansiosi.
Per genitori, insegnanti e investigatori la grossa domanda è: come si fa a distinguere chi è solamente e temporaneamente solo e chi è potenzialmente violento e/o soffre di una malattia mentale? I due gruppi sono distinti, ma siccome in molti forum convivono, può essere difficile distinguerli.
ForeverAlone usa dei bot per cancellare automaticamente tutti i post che citano Elliot Rodger, il ragazzo di 22 anni che nel 2014 ha ucciso sei persone a Isola Vista, in California. I moderatori sono attenti al possibile contenuto misogino, denigratorio o minaccioso di alcuni post. Altre comunità online, però, non sono così solerti: una rete di blog di “incel” con nomi come Il lamento di un incel demonizzano le donne per i loro rifiuti e invocano il ritorno di una società patriarcale in cui non è più permesso loro di scegliersi il partner. Sul forum di 4chan r9k, alcuni utenti hanno celebrato Harper-Mercer come un eroe che ha ucciso le “troie” e i “chad” che se lo meritavano (“chad” è un soprannome denigratorio per i ragazzi che hanno successo con le ragazze). Alcuni hanno scherzato scrivendo che la sparatoria dell’Oregon sarebbe stata l’inizio di una “rivolta dei maschi beta”.
All’inizio della settimana l’FBI ha avvertito le scuole della Pennsylvania dopo che un membro di r9k ha scritto in un post che avrebbe “preso le armi” e si sarebbe diretto a un’università di Philadelphia. Alla Eastern Kentucky University le lezioni sono state sospese dopo che in un bagno della scuola sono apparse delle scritte che dicevano “UCCIDERE TUTTI ENTRO 8/10/2015 BU OOP”, dove BU secondo alcuni sta per Beta Uprising (“rivolta dei maschi beta”).
Un utente di Sluthate (traducibile più o meno come “Odio per le troie”), un forum di incel frequentato in passato anche da Elliot Rodger, ha scritto: «è chiaro che ci sono sempre più ragazzi che non ce la fanno più. Il mondo moderno è anti-maschio, e questo fa impazzire gli uomini». Per quanto siano offensivi alcuni di questi ragionamenti – per di più nei giorni successivi di una sparatoria in cui sono morte delle persone – nelle teorie sul vittimismo degli “incel” può esserci un piccolo e ambiguo granello di verità. La gran parte dei moderatori di ForeverAlone, per esempio, si è rifiutata di parlarmi perché non volevano essere associati nell’ennesimo articolo di giornale a violenze o stereotipi triti. Spiegano che la società moderna offre solamente prese in giro nei confronti di uomini che hanno difficoltà con le donne, e che stigmatizza timidezza e verginità al posto di considerarle condizioni normali.
In uno studio del 2006 sulla “eccessiva attenzione medica sulla timidezza”, la sociologa Susie Scott teme che al giorno d’oggi consideriamo come un disturbo una caratteristica personale che non è altro che un modo di essere: e che di conseguenza consideriamo perdenti o pervertiti uomini che sono semplicemente diversi da noi. Forse questa differenza ha bisogno di una risposta diversa dal panico moralista.
©Washington Post