La vera storia di “Black Mass”
La storia da film – prima ancora di diventare un film – del criminale James “Whitey” Bulger, che è stato per anni la seconda persona più ricercata dagli Stati Uniti
Giovedì 8 ottobre è uscito in Italia Black Mass – L’ultimo gangster, film di Scott Cooper (il regista di Crazy Heart) con Joel Edgerton, Benedict Cumberbatch e Johnny Depp. Black Mass – L’ultimo gangster racconta la vera storia di James “Whitey” Bulger, un famoso criminale e gangster della Boston degli anni Settanta e Ottanta. “Whitey” Bulger – interpretato da Depp – è stato per alcuni anni la seconda persona più ricercata dagli Stati Uniti; la prima era Osama bin Laden. Black Mass è tratto dal libro Black Mass – The Irish Mob, The FBI, and A Devil’s Deal, pubblicato negli Stati Uniti nel 2000 e tradotto per l’Italia da Rizzoli, che l’ha pubblicato alcuni mesi fa.
Il libro Black Mass è stato scritto da Dick Lehr e Gerard O’Neill, due giornalisti d’inchiesta del Boston Globe, e quando è uscito è stato uno dei libri più venduti negli Stati Uniti. Anche il film di Cooper sta andando molto bene: nel suo primo weekend negli Stati Uniti ha incassato poco più di 20 milioni di dollari e nei giorni successivi i suoi incassi hanno superato i 50 milioni, più di quanto è costato. Black Mass ha finora ottenuto delle buone recensioni ed è stata di solito accolta molto bene l’interpretazione di Depp: è la terza volta che interpreta un gangster realmente esistito – l’aveva già fatto in Nemico pubblico e in Blow. La vera storia di Bulger – a cui si ispirava anche il personaggio interpretato da Jack Nicholson in The Departed – Il bene il male – è peculiare anche se forse non molto nota: vale la pena di raccontarla.
Per chi non avesse letto il libro o visto il film, iniziano da qui gli SPOILER.
La storia di Black Mass è soprattutto la storia di due persone: una è “Whitey” Bulger, l’altra è John Connolly, interpretato da Edgerton. Bulger e Connolly sono quasi coetanei, entrambi di origini irlandesi; negli anni Quaranta e Cinquanta, durante la loro infanzia e adolescenza, trascorsero insieme molto tempo: vivevano entrambi a South Boston. Crescendo Bulger e Connolly si persero di vista e presero due strade diverse: Bulger divenne un influente e temuto gangster della Winter Hill Gang, un’organizzazione criminale formata soprattutto da statunitensi di origine irlandese (ce ne sono molti a Boston); Connolly se ne andò invece da Boston, fece carriera nell’FBI e 1975 tornò nella città in cui era cresciuto.
Una foto segnaletica di “Whitey” Bulger nel 1959 (Federal Bureau of Prisons)
Dopo essere tornato a Boston, Connolly decise di sfruttare la sua passata amicizia con Bulger per continuare a far carriera nell’FBI. Bulger era uno di quei boss di cui tutti sapevano le attività illegali, ma a cui nessuno voleva o poteva opporsi. Connolly decise di fare a Bulger una proposta: Bulger avrebbe passato a Connolly informazioni utili a incastrare e indebolire i membri della gang mafiosa rivale dei fratelli Angiulo e in cambio Connolly avrebbe aiutato Bulger a continuare ad agire impunito, senza nemmeno più la concorrenza dei fratelli Angiulo. A far incontrare Connolly con Bulger – nel 1975 – fu il fratello di Bulger, il politico William “Billy” Bulger, interpretato da Cumberbatch. “Billy” Bulger, fratello maggiore di “Whitey”, è stato membro del Senato del Massachusetts dal 1971 al 1996, e per molti di questi anni ne è anche stato presidente. In un primo momento “Whitey” Bulger rifiutò la proposta di Connolly; l’inasprimento degli scontri con i fratelli Angiulo convinse però Bulger a collaborare.
L’idea di Connolly – un “normale” agente FBI – era sfruttare a suo favore il più potente gangster di Boston e suo fratello (ben conscio delle attività illegali del gangster) per fare carriera. Lehr e O’Neill scrivono nel loro libro che il piano di Connolly era intrigante perché in quegli anni “Whitey” Bulger era l’ultima persona che qualcuno avrebbe potuto sospettare di essere un informatore dell’FBI. Il piano di Connolly aveva però il problema di essere poco equilibrato: il senatore di uno stato e il più potente boss della città che di quello stato è capitale sono più potenti di un “normale” agente FBI, anche se quell’agente inizia a far carriera. Durante la seconda metà degli anni Settanta Connolly diventò quindi una pedina di un boss infiltrata nell’FBI, e non un agente dell’FBI con un potente informatore dalla sua parte.
Seppur poco bilanciato, il patto tra Connolly e Bulger resse per molti anni, permettendo alla Winter Hill Gang e a Connolly e ad alcuni agenti FBI complici, di avere libertà in città. L’FBI finì con l’arrestare molti dei fratelli Angiulo, eliminando quasi del tutto la loro influenza sulla città: l’apparentemente ottimo risultato finì per dare ancora più libertà d’azione a Bulger e alla Winter Hill Gang. Come spesso accade in storie di gangster, finte o vere, alla fase di ascesa e successo segue quella della discesa. Negli anni Ottanta Bulger iniziò a prendersi ancora più libertà: i suoi ordini si fecero sempre meno cauti e le sue azioni sempre più violente. Sul Boston Globe iniziarono a comparire i primi articoli che descrivevano il “rapporto speciale” tra Connolly e Bulger; il procuratore Fred Wyshak, pubblico ministero arrivato a Boston nei primi anni Ottanta, iniziò a raccogliere informazioni utili per incolpare Bulger.
Grazie a Wyshak, durante la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta molti dei membri della Winter Hill Gang furono accusati e arrestati, e l’influenza di Bulger diminuì molto. Nel 1998 un maxi processo contro la Winter Hill Gang generò più di 17mila pagine di atti e tra le prove furono portati 276 documenti interni dell’FBI. Tra le persone arrestate dopo quel processo non ci fu però Bulger, che dalla metà degli anni Novanta era diventato latitante. Fu arrestato a Santa Monica, in California, nel giugno del 2011. Bulger è ora in carcere, accusato tra le altre cose per il suo ruolo in 11 omicidi. Suo fratello “Billy” Bulger si è sempre detto innocente e negli anni Novanta, quando gli fu chiesto cosa facesse “Whitey” Bulger, disse: «Pensavo fosse nel business del gioco d’azzardo, o cose del genere». È in prigione anche John Connolly, condannato nel 2008 a più di 40 anni.
“Whitey” Bulger nel 2013