Il prossimo sindaco di Londra
Verrà eletto il 5 maggio, ma i due partiti principali hanno già i loro candidati: un miliardario figlio di miliardari per i conservatori e il figlio di un immigrato pakistano per i laburisti
Il 5 maggio del 2016 si terranno le elezioni per il sindaco di Londra. L’attuale sindaco conservatore Boris Johnson – che era stato eletto per il suo secondo mandato nel 2012 – è stato eletto al parlamento nelle elezioni generali dello scorso maggio, e ha deciso di non ricandidarsi per un terzo mandato. Anche se manca ancora parecchio tempo al voto, gli ultimi giorni sono stati piuttosto importanti e i principali partiti hanno infatti selezionato, con le primarie, i rispettivi candidati. Il partito conservatore ha scelto Zac Goldsmith, quello laburista Sadiq Khan: anche se su alcuni temi le loro posizioni si sovrappongono – sono entrambi contrari al discusso ampliamento dell’aeroporto di Heathrow, e convinti che uno dei problemi più grossi di Londra siano i prezzi troppo alti delle case – le loro personalità e la loro storia non potrebbero essere più diverse, cosa che contribuisce a rendere l’elezione interessante. Goldsmith è bianco, biondo con gli occhi azzurri, ha studiato al prestigioso college di Eton – dove ha studiato anche David Cameron – e viene da una famiglia miliardaria; Khan ha sette fratelli, è figlio di un immigrato pakistano, è cresciuto in un quartiere periferico nel sud della città ed è musulmano. Di seguito, un po’ di cose da sapere per prepararsi in tempo.
I candidati
Il 2 ottobre si sono concluse le primarie dei Conservatori, che con il 70 per cento dei voti hanno scelto Zac Goldsmith come loro candidato a sindaco di Londra. Goldsmith ha 40 anni e proviene per parte di padre da una ricca famiglia di origine ebraico tedesca, mentre sua madre discende da una famiglia aristocratica inglese. Suo padre era il finanziere miliardario Sir James Goldsmith: secondo la stampa Goldsmith ha ereditato alla sua morte un patrimonio compreso tra i 200 e 300 milioni di sterline (tra i 270 milioni e i 400 milioni di euro). Ha studiato nel prestigioso college di Eton, da dove è stato espulso a 16 anni per possesso di marijuana. Ha lavorato in svariati think-tank e poi ha diretto dal 1998 al 2006 la rivista The Ecologist, dedicata a temi ambientalisti, che ha abbandonato per dedicarsi alla politica; nel 2010 è stato eletto in parlamento nel distretto di Richmond Park, uno dei più ricchi di Londra. Goldsmith è al suo secondo matrimonio – è sposato con Alice Miranda Rothschild – e ha quattro figli. È appassionato di backgammon, poker e cricket, ha una fattoria biologica nel Devon e, come suo padre, è un grande fumatore.
Politicamente, Goldsmith è un liberale, sia dal punto di vista sociale che economico. È un convinto ambientalista, cosa che lo ha portato a cozzare a volte con il suo partito: secondo i giornali la sua elezione potrebbe essere un grosso grattacapo per il primo ministro britannico David Cameron, soprattutto per la questione dell’ampliamento dell’aeroporto di Heathrow. Dell’ampliamento si parla da molto tempo (il primo governo Cameron fece campagna elettorale contro l’ampliamento proposto dal precedente governo laburista) ed è stato fortemente suggerito da una commissione di nomina governativa, ma Goldsmith ha minacciato più volte di dimettersi se venisse realizzata. Goldsmith è favorevole a rafforzare i trasporti pubblici e costruire nuove case popolari. È un euroscettico, ma non dei più estremisti: chiede soprattutto che vengano rinegoziati i termini della permanenza britannica nell’Unione europea. Per finire, è un tipo con un certo fascino: come lo descrive Decca Aitkenhead sul Guardian ha «zigomi scolpiti, labbra carnose, voce melliflua, è alto e attraente».
Il candidato sindaco dei laburisti è Sadiq Khan, che ha ottenuto il 59 per cento dei voti alle primarie. Khan ha 44 anni e viene da una famiglia di immigrati pakistani. Suo padre faceva il conducente d’autobus e sua madre la sarta; è cresciuto in un appartamento in periferia e ha studiato nelle scuole locali; poi si è laureato in legge e ha fatto l’avvocato per i diritti umani. Nel 2005 è stato eletto in parlamento e nel 2008 l’allora primo ministro britannico Gordon Brown lo nominò ministro delle comunità locali e nel 2009 ministro dei Trasporti: è diventato il secondo musulmano a far parte del governo britannico. Ha diretto la campagna elettorale di Ed Miliband per la guida del partito, e nel 2010 è diventato ministro ombra per la Giustizia e poi ministro ombra per la città di Londra. Alle elezioni parlamentari del maggio 2015 è stato eletto per un terzo mandato. Khan è sposato, ha due figlie, ed è un tifoso del Liverpool.
Le sue posizioni sono lontane da quelle della famosa svolta blairiana del partito laburista, più vicine a quelle della sinistra più tradizionale di Gordon Brown ed Ed Miliband, ma meno radicali di quelle dell’attuale leader del Labour Jeremy Corbyn. È conosciuto per aver rifiutato nel 2010 un aumento allo stipendio da parlamentare per rispetto nei confronti delle persone colpite dalla crisi economica. Inoltre nel 2013 ha ricevuto minacce di morte per aver votato a favore della legge sui matrimoni gay.
Khan ha detto di voler trasformare la campagna elettorale a sindaco di Londra in un «referendum sulle case», riferendosi a uno dei problemi più sentiti da chi abita a Londra: cioè i costi molto alti per affittare e comprare casa. Propone una serie di misure per ridistribuire la ricchezza, la costruzione di nuove case popolari, e un sistema di quote per garantire alle minoranze posti nella polizia cittadina. Khan è musulmano praticante, cosa che potrebbe forse danneggiarlo: secondo un recente sondaggio di YouGov, il 55 per cento dei londinesi non avrebbe problemi con un sindaco musulmano mentre il 31 per cento si sentirebbe “in imbarazzo”.
Oltre a Goldsmith e Khan, sono candidati alle elezioni anche indipendenti ed esponenti dei partiti minori. I Verdi hanno candidato per la seconda volta Siân Berry: è la portavoce del partito e promette soprattuto di migliorare il trasporto pubblico e abbassare i prezzi delle case. Per i Libdem – quelli che facevano parte della coalizione che sosteneva il precedente governo britannico – c’è Caroline Pidgeon, che a sua volta promette nuove case popolari, il miglioramento del sistema sanitario per l’infanzia e del trasporto pubblico. Lo UKIP – il partito di destra guidato da Nigel Farage – ha scelto Peter Whittle, responsabile del partito per la Cultura dal 2013, che è anche l’unico candidato dichiaratamente omosessuale di queste elezioni. Tutti i candidati saranno presentati ufficialmente il 4 aprile del 2016.
I sondaggi
Visto il tempo che manca alle elezioni, i sondaggi non sono ancora molti. Quelli che ci sono però danno in lieve vantaggio Khan: secondo un sondaggio di Survation condotto ad agosto avrebbe il 44 per cento delle preferenze, seguito da Goldsmith, al 35 per cento. Alle elezioni del 2012, Boris Johnson vinse con il 51,52 per cento contro il candidato laburista Ken Livingstone, che si fermò al 48,47 per cento.
Chi può votare
Possono votare tutti i cittadini britannici, dell’Irlanda del Nord, del Commonwealth e dell’Unione Europea, che vivono a Londra, che avranno compiuto 18 anni entro il 5 maggio 2016 e che si saranno iscritti ai registri elettorali entro il 19 aprile 2016.
Il sistema elettorale
Londra ha un sistema elettorale particolare che si chiama “supplementary vote“, a doppia preferenza, che in pratica unisce primo turno e ballottaggio in una sola consultazione. Gli elettori, infatti, sulla scheda possono esprimere due preferenze: la prima è per il loro candidato sindaco preferito, la seconda è per un candidato “di riserva”, qualora la loro prima scelta non risultasse nei primi due posti nel conteggio delle prime preferenze.
Quando si scrutinano i voti vengono innanzitutto conteggiate le prime preferenze e si stila una classifica dei candidati. Se nessun candidato prende più del 50 per cento dei voti, vengono eliminati tutti i candidati ad eccezione del primo e del secondo, a cui vengono aggiunti i voti che hanno ottenuto nelle seconde preferenze, scrutinate solo in quel momento. Vince dunque chi dei due candidati ottiene più voti dalla somma delle prime preferenze e delle seconde.
Cosa fa il sindaco
La carica del sindaco di Londra è stata creata nel 2000, con un referendum popolare, per amministrare la cosiddetta Greater London, la Grande Londra, che comprende 32 distretti cittadini più la City, che è amministrata da un ente di governo a parte, la City of London Corporation. Finora la Greater London ha avuto solo due sindaci: il laburista Ken Livingstone e il conservatore Boris Johnson. Il sindaco resta in carica quattro anni, non ha limiti di mandato, gestisce un budget annuale di circa 17 miliardi di sterline, quasi 23 miliardi di euro, e ha un discreto potere decisionale: dai trasporti all’ordine pubblico, dalla sanità alla costruzione di nuove case.