L’ISIS ha distrutto l’arco di trionfo di Palmira
Fu costruito quasi 2.000 anni fa ed è l'ennesimo monumento devastato dallo Stato Islamico in uno dei siti archeologici più importanti del Medio Oriente
Aggiornamento dell’8 ottobre: AP ha ottenuto e diffuso un filmano girato nella città di Palmira che mostra quello che resta dell’arco della città antica, dopo che è stato quasi del tutto distrutto dai miliziani dello Stato Islamico. Dal breve video, girato probabilmente con un cellulare, si nota come una piccola parte dell’arco, che si trova alla fine di una lunga via che attraversava tutta l’antica città di Palmira, sia ancora in piedi.
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Lo Stato Islamico (ISIS) ha distrutto un altro monumento del complesso archeologico dell’antica città di Palmira, che si trova nel nord della Siria ed è considerato patrimonio dell’UNESCO: si tratta dell’arco di trionfo che – ha raccontato l’attivista Mohammad Hassan al-Homsi all’agenzia AFP – è stato “ridotto in polvere” dai miliziani dell’ISIS che controllano la città. Secondo gli studiosi l’arco venne costruito circa 2.000 anni fa ed è sorretto da un colonnato che al momento non è stato danneggiato dall’ISIS. Anche le fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’affidabile organizzazione pro-ribelli che monitora il conflitto in Siria e che ha sede a Londra, hanno confermato la distruzione del monumento; lo stesso ha fatto Maamoun Abdulkarim, direttore generale dei musei archeologici siriani, dicendo che la demolizione è avvenuta domenica.
L’ISIS ha conquistato la città di Palmira a maggio, e da allora ha iniziato a distruggerne i templi e i monumenti – che considera un’espressione di idolatria – provocando di volta in volta indignazione e preoccupazione degli studiosi e dell’opinione pubblica. Ad agosto il gruppo ha ridotto in macerie il templi di Bel (o Baal) e di Baal Shamin, gli edifici più famoso del sito archeologico, costruito quasi duemila anni fa, e diffuso sui social network foto dei miliziani che sequestrano e danneggiano oggetti rubati dal sito archeologico.
La città di Palmira, di cui si hanno tracce nei documenti dal Secondo millennio a.C., è famosa soprattutto per essere stata governata dalla regina Zenobia, prima di finire sotto l’influenza dell’Impero romano, pur mantenendo molta indipendenza. Gli edifici più importanti della città furono costruiti quasi interamente dai romani e dai loro alleati tra il primo e il terzo secolo d.C.: tra le altre cose i romani convertirono l’antichissimo santuario di Baal nel tempio di Giove, la divinità romana più simile a Baal (era una cosa che i romani facevano sempre, assimilare divinità locali a quelle romane). La città si sviluppò molto sotto i romani, prima di essere conquistata dagli arabi nel 634.