Tutto sul Sinodo dei vescovi cattolici
Che cos'è, a cosa serve e di cosa si parlerà: è iniziato formalmente con una messa presieduta dal Papa a San Pietro
Domenica 4 ottobre papa Francesco ha celebrato una messa nella basilica di San Pietro in Vaticano dando formalmente inizio alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, intitolata “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo” che durerà fino al prossimo 25 ottobre. Vi parteciperanno 74 cardinali, 175 arcivescovi e vescovi, 6 patriarchi, 2 parroci, 13 “religiosi semplici”.
Durante la messa il Papa ha spiegato che il Sinodo «non è un parlamento dove regna il compromesso», ha chiesto a chi parteciperà di avere «coraggio apostolico» e «umiltà» mettendoli in guardia dal rischio di farsi condizionare «dall’impietrimento di alcuni cuori che nonostante le buone intenzioni allontanano da Dio: la vita cristiana non sia un museo di ricordi, facciamo tacere tutti nostri umori per ascoltare la soave voce di Dio che parla nel silenzio».
Sinodo straordinario e Sinodo ordinario
Il Sinodo – parola che viene dal greco syn-hodos, letteralmente “camminare insieme” – è un’assemblea rappresentativa di cardinali e vescovi della chiesa cattolica presieduta dal Papa: è stato istituito nel 1965, viene convocato regolarmente ogni 3-4 anni ed è una specie di organo “consultivo” di cui dispone il Papa, nel senso che il Papa non è vincolato dalle sue decisioni. Un Sinodo straordinario era stato convocato da papa Francesco nell’ottobre del 2014 e aveva come titolo “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Si era discusso di temi molto delicati per la chiesa: fra le altre cose del trattamento riservato all’interno della chiesa ai credenti divorziati, di donne, di aborto, dell’atteggiamento da tenere nei confronti delle coppie omosessuali e in generale del rapporto fra chiesa e società sui concetti di famiglia e sessualità.
Al termine dell’assemblea era stata presentata la relazione finale in cui erano contenute 62 “mozioni” che erano state votate dai 183 partecipanti: cinquantanove mozioni erano state approvate (avevano cioè ottenuto i due terzi dei voti) mentre tre punti – relativi alla questione della comunione per i fedeli divorziati e al riconoscimento degli omosessuali – non avevano ottenuto la maggioranza. I temi delle mozioni approvate, comunque, non sono entrati direttamente nella dottrina cattolica. Quella relazione finale, insieme alle risposte al nuovo questionario inviato per il Sinodo ordinario sono confluite nell’Instrumentum Laboris, il documento di lavoro di base per la nuova assemblea.
Instrumentum laboris
L’Instrumentum Laboris è la base per i lavori del Sinodo ordinario: è diviso in tre parti e le tre settimane di durata del Sinodo saranno distribuite secondo le parti del documento (la prima settimana tratterà la prima parte del documento, la seconda si occuperà della seconda e la terza della terza). Alla fine della terza settimana verrà elaborato il testo finale che sarà sottoposto all’assemblea e, una volta approvato, consegnato al Papa.
Al contrario di quanto avvenuto per il Sinodo straordinario, al termine del quale il Papa non aveva espresso ufficialmente la propria posizione sui temi trattati, è probabile che papa Francesco emani un documento finale chiamato “esortazione apostolica” in cui esporrà le proprie riflessioni a prescindere da quanto “deciso” dai vescovi.
La prima parte dell’Instrumentum laboris è intitolata «L’ascolto delle sfide sulla famiglia» e parla del cambiamento del contesto antropologico, culturale e socio-economico: si dice che «i matrimoni, anche quelli civili, diminuiscono», che «il numero delle separazioni e dei divorzi è in crescita» e che «la separazione della sessualità dalla procreazione e l’individualismo generale contribuiscono fortemente alla crescente denatalità». Si affrontano i temi della povertà, degli anziani, della vedovanza, dei disabili, dei migranti, del «ruolo speciale delle donne e dei bambini», dell’affettività, dell’educazione della sessualità e di bioetica.
Nella seconda parte, intitolata «Il discernimento della vocazione familiare», si parla di temi riguardanti il matrimonio e le unioni di fatto, di sacramenti, fede, preghiera, catechesi e giovani. Nella terza parte, dedicata a «La missione della famiglia oggi», si parla, tra l’altro, di snellimento delle procedure delle cause matrimoniali, integrazione dei fedeli in situazioni irregolari, di problematiche pastorali circa matrimoni misti, denatalità, adozione e affido, concepimento e educazione.