La storia dei dirigenti di Air France aggrediti a Parigi
Stavano discutendo un piano di tagli, un migliaio di manifestanti ha interrotto la riunione con la forza: alcuni dirigenti sono scappati con i vestiti strappati
Circa un migliaio di persone hanno interrotto questa mattina la riunione del comitato aziendale di Air France, in corso nella sede generale dell’azienda nell’aeroporto di Roissy, per protestare contro il previsto taglio di 2.900 posti di lavoro entro il 2017. La riunione era dedicata proprio a discutere i tagli, che sono stati annunciati venerdì e dovrebbero riguardare 300 piloti, 700 hostess di volo e 1.900 impiegati, oltre al ritiro di 14 aerei della flotta a lungo raggio della società.
Non è ancora chiaro cosa sia successo esattamente, ma circolano su giornali e social network le foto di due importanti dirigenti di Air France che sarebbero stati aggrediti dai manifestanti, mentre vengono scortati dalla polizia e scappano dal quartiere generale con le camicie strappate. Pierre Plissonnier, vicepresidente dell’hub di Air France a Orly, cammina affiancato dai poliziotti con la camicia lacerata, mentre Xavier Broseta, responsabile delle risorse umane, cerca di fuggire a petto nudo arrampicandosi su una recinzione.
I tagli sono stati confermati da fonti sindacali a giornali e agenzie di stampa francesi, e sono un nuovo tentativo di contenere i costi dopo il rifiuto dei piloti di lavorare cento ore all’anno in più per lo stesso salario. I sindacati hanno annunciato uno sciopero per protestare. Air France ha sporto denuncia per “violenza aggravata” e in un comunicato ha detto che «queste aggressioni sono state compiute da pochi individui particolarmente violenti mentre la manifestazione dei lavoratori in sciopero si svolgeva in modo tranquillo». Sette persone sono rimaste ferite, dice Air France, tra cui una guardia del corpo che è stata colpita alla testa. La riunione del comitato doveva riprendere alle 14:30 ma i sindacati hanno detto che è stata sospesa. Broseta ha detto in un’intervista a Europe 1 radio che è rimasto scioccato dall’accaduto ma non considera responsabili i dipendenti e pensa sia ancora possibile trovare un accordo con i sindacati. Secondo la legge francese i tagli non potranno essere fatti prima di metà dicembre, quindi c’è ancora tempo per ulteriori trattative.