Una coppia israeliana è stata uccisa in Cisgiordania
Erano in auto con i loro 4 figli, che non sono stati feriti: secondo la polizia è stato un palestinese, non è il primo attacco del genere nella zona
Giovedì sera una coppia di israeliani è stata uccisa in Cisgiordania, mentre viaggiava in auto sulla strada che collega gli insediamenti israeliani di Elon Moreh e Itamar, non lontano da Nablus. La polizia israeliana ha detto che i due – Eiran e Naama Henkin, marito e moglie, entrambi sulla trentina – sono morti per i colpi d’arma da fuoco sparati probabilmente da un’auto in corsa; sospetta che il colpevole (o i colpevoli) sia palestinese e si sia nascosto nella cittadina israeliana di Furik, non lontano dal luogo dell’aggressione. Insieme alla coppia in macchina c’erano quattro dei loro sei figli: uno di quattro mesi, e gli altri di 4, 7 e 9 anni, che non sono stati feriti nell’attacco.
Non è la prima aggressione avvenuta di recente nella zona contro cittadini israeliani: il mese scorso alcuni uomini hanno sparato contro un’auto israeliana ma non ci sono stati feriti, mentre la settimana prima qualcuno ha sparato e lievemente ferito un israeliano mentre si trovava in macchina.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato l’episodio come un «atto di terrore e omicidio», aggravato dalla presenza dei bambini. Poche ore prima Netanyahu aveva parlato davanti all’Assemblea generale dell’ONU a New York invitando il presidente palestinese Mahmoud Abbas a riprendere i colloqui di pace: si è detto disposto a riaprirli «immediatamente» e «senza pre-condizioni». Sempre all’Assemblea, Abbas aveva detto di non sentirsi più vincolato dagli accordi di pace di Oslo, dato che sono «continuamente violati» da Israele con la continua costruzione di nuove colonie in Cisgiordania o con il rifiuto di liberare i detenuti palestinesi, come aveva promesso. Intanto Hamas, l’organizzazione terroristica palestinese che governa Gaza, ha commentato l’aggressione di giovedì dicendo che «benediciamo l’uccisione di coloni in Cisgiordania». Il portavoce Husam Badran ha detto che «invitiamo tutta la nostra gente in Cisgiordania a portare avanti altre valide operazioni come quella di oggi. È l’unica soluzione approvata in massa dal nostro popolo ovunque».