Ci sono problemi con la vendita del Milan?
L'affare tra Berlusconi e il thailandese Taechaubol doveva chiudersi ieri ma è stato prorogato di 4-6 settimane: le parti comunque dicono che è tutto ok
Negli ultimi giorni si è tornati a parlare della vendita di alcune quote del Milan, una delle più popolari e vincenti squadre di calcio italiane, all’imprenditore thailandese Bee Taechaubol. Fininvest, la principale azienda di Silvio Berlusconi che attualmente controlla il 100 per cento delle quote del Milan, sta discutendo da mesi la cessione del 48 per cento delle quote a Taechaubol per una cifra attorno ai 480 milioni di euro. In agosto era stato firmato un accordo preliminare che imponeva la chiusura della trattativa entro il 30 settembre – cioè ieri – ma il termine non è stato rispettato.
Il giorno stesso della scadenza è circolata sulla stampa molta incertezza attorno all’affare: dopo un incontro di diverse ore, Fininvest e Taechaubol hanno però diffuso un comunicato congiunto in cui si dicono «al lavoro per definire gli ultimi dettagli con l’obiettivo di completare l’intesa nei prossimi giorni». Secondo i giornali italiani Fininvest ha concesso a Taechaubol una proroga, e la trattativa sarà completata nelle prossime quattro o sei settimane. Nel comunicato ufficiale, Fininvest e Taechaubol scrivono:
Nell’incontro avvenuto oggi tra le parti per affinare gli ultimi aspetti tecnici dell’operazione, Mr. Bee Taechaubol ha illustrato al presidente Silvio Berlusconi gli adempimenti compiuti al fine di dare concreta attuazione al preliminare di compravendita siglato il 1 agosto scorso, che prevede l’acquisto da parte di Mr. Taechaubol di una quota di minoranza dell’AC Milan pari al 48%, per un corrispettivo di 480 milioni di Euro. Nel corso dell’incontro, Mr. Taechaubol ha confermato il notevole interesse che nei Paesi asiatici il Milan ed il suo brand suscitano, interesse riscontrato in tutti i numerosi contatti avuti con operatori finanziari e commerciali. I consulenti delle parti sono tuttora al lavoro per definire gli ultimi dettagli con l’obiettivo di completare l’intesa nei prossimi giorni.
I giornali italiani hanno scritto che la colpa del ritardo sulla scadenza è principalmente di Taechaubol, che ci sta mettendo più del previsto a raccogliere soldi e organizzare la struttura di società che saranno coinvolte nell’acquisto. La Gazzetta dello Sport, di solito molto informata sull’andamento dell’affare, ha comunque scritto che «da entrambe le parti traspare ottimismo».
Taechaubol ha 39 anni ed è un imprenditore thailandese. La sua famiglia è nota per possedere il Country Group Thailand, una società che si occupa di investimenti immobiliari in Thailandia e Australia. Taechaubol è diventato l’interlocutore principale di Berlusconi fra maggio e giugno, dopo che Berlusconi da mesi diceva di star cercando nuovi investitori per il Milan (che non vince nessun titolo nazionale o internazionale da tre stagioni). Secondo i giornali italiani, Berlusconi ha scelto Taechaubol principalmente perché comprerà una quota di minoranza del Milan a una cifra stabilita da Berlusconi stesso. Fininvest e Berlusconi hanno ripetuto più volte che il 100 per cento del Milan vale un miliardo di euro, e Taechaubol ne comprerà infatti il 48 per cento a 480 milioni.
La trattativa fra Berlusconi e Taechaubol ha fatto circolare molto scetticismo fra analisti ed esperti di calcio ed economia. Mike Ozanian, che per il sito di Forbes si occupa di questioni finanziarie legate allo sport, già in aprile aveva messo in dubbio il fatto che Taechaubol avesse abbastanza soldi per comprare il Milan. Alcune accuse piuttosto pesanti sono state rivolte a Berlusconi dal settimanale Espresso, che in un recente articolo ha scritto che le società che stanno fornendo consulenza a Taechaubol per l’acquisto del Milan siano le stesse coinvolte in passato in alcune vicende giudiziarie per alcuni presunti fondi illegali associati a Berlusconi. Fininvest ha definito le accuse dell’Espresso «spazzatura». La settimana scorsa, inoltre, Repubblica ha parlato in un articolo apparso anche in prima pagina di una nuova inchiesta della procura di Milano sulla vendita dei diritti tv della Serie A che in parte interesserebbe anche la trattativa per la cessione del Milan. Due giorni dopo, in un altro articolo pubblicato dopo aver parlato col procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, Repubblica ha però scritto che «non è ancora chiaro però se l’inchiesta riguardi anche la cessione del 48% del Milan a Mr. Bee».