Bonsai da vicino
I bellissimi alberi in miniatura del National Bonsai & Penjing Museum di Washington, fotografati da Stephen Voss
Stephen Voss è un fotografo statunitense che vive a Washington, i cui lavori sono stati pubblicati, tra gli altri, su Wired, New York Times Magazine, Atlantic, Time, Newsweek e Guardian. Quando circa vent’anni fa frequentava la George Washington University, Voss visitò per la prima volta il National Bonsai & Penjing Museum di Washington, meglio noto come l’Arboretum, una grande collezione di bonsai istituita nel 1972 e iniziata ufficialmente quattro anni dopo, quando il Giappone regalò al governo degli Stati Uniti 53 bonsai. Voss restò affascinato da questi alberi, alcuni anche molto antichi, e nel corso degli anni è tornato spesso all’Arboretum per fotografare i bonsai della collezione, provenienti da ogni parte del mondo: tra quelli che ha fotografato, sempre usando la luce naturale e rispettando la collocazione di queste “sculture naturali” all’interno del museo, c’è per esempio un esemplare di pino bianco del Giappone del 1625, sopravvissuto al bombardamento di Hiroshima, o un ginepro cinese del 1905.
“Per me è stata una specie di tregua dal mio lavoro professionale”, ha spiegato Voss. “Sono principalmente un fotografo ritrattista e scattare i miei ritratti richiede di solito poco tempo. Questo lavoro può essere emozionante e mi sono sempre piaciute le sfide, ma sentivo che stavo perdendo il contatto con alcune delle cose che amavo di più nel fare fotografie. I bonsai erano un soggetto silenzioso e immobile: fotografarli è stato un esercizio meditativo, libero da ogni distrazione”. Qualche mese fa Voss ha aperto una campagna su Kickstarter per raccolta fondi per pubblicare le fotografie nel libro In Training: l’obiettivo è già stato raggiunto ma la raccolta è aperta fino a venerdì 2 ottobre.