Che progetti ha H&M
Di buttarsi sulla Cina, malgrado l'aria che tira, di aprire quasi tre negozi al giorno, e di richiamare in servizio Beckham
La società di abbigliamento svedese H&M (che sta per Hennes & Mauritz) ha in programma una intensa espansione dei suoi negozi nel prossimo trimestre e vuole concentrarsi soprattutto sul mercato cinese. Secondo il Wall Street Journal, H&M progetta di espandersi in Cina aprendovi la maggior parte dei nuovi negozi, in considerazione dei risultati ottenuti nel terzo trimestre del 2015, e nonostante le preoccupazioni per i rallentamenti della crescita cinese.
Le vendite, nel trimestre da giugno a agosto, sono cresciute dell’11 per cento, ma i guadagni sono stati attenuati dalla crescita del dollaro sulla moneta svedese, che ha fatto aumentare i costi di produzione. Il margine lordo (la differenza tra ricavi e costi di produzione) è sceso ora al 55,9 percento, rispetto al 58,3 dell’anno scorso.
Il guadagno netto di H&M è aumentato a 5,31 miliardi di corone svedesi (637 milioni di euro) nel trimestre da giugno ad agosto, rispetto ai 5,30 miliardi di corone svedesi dell’anno scorso, in linea con le previsioni degli analisti.
A fine agosto H&M aveva 3675 negozi in tutto il mondo, di cui 36 aperti solo negli ultimi 3 mesi. Nel quarto trimestre vuole aprirne 240 nuovi – praticamente quasi tre al giorno – soprattutto in Cina e Stati Uniti. In Cina H&M ha oggi 299 negozi ed è il quinto mercato per l’azienda, dopo Germania, Stati Uniti, Inghilterra e Francia.
Nonostante le difficoltà recenti dell’economia cinese, l’industria dell’abbigliamento è un mercato in espansione. Secondo la società di consulenza PricewaterhouseCoopers, le vendite di vestiti in Cina raggiungeranno quest’anno gli 80 miliardi di dollari (circa 71 miliardi e mezzo di euro) sopra del 12 per cento rispetto all’anno scorso. Questo consentirà a H&M di proporre l’apertura di negozi di altri suoi brand – H&M è anche proprietaria di Cheap Monday, COS, Monki, Weekday e & Other Stories – e in particolare rispondere alla domanda del ceto medio-alto con l’apertura di un negozio del brand COS nel quartiere dello shopping di Pechino, che venderà pantaloni e camicette a prezzi considerevolmente più alti.
A favore di un’espansione in Cina c’è anche il fatto che H&M nel campo del fast fashion non avrebbe praticamente concorrenza: i rivali cinesi non padroneggiano ancora il mondo della produzione veloce e a basso costo di collezioni ispirate all’alta moda.
Queste scelte si collocano in una linea di espansione che quest’estate ha portato anche altre novità. Il sito Fashionista riporta che a luglio H&M ha lanciato H&M Beauty, una linea di cosmetica, in 700 negozi dislocati in 28 nazioni (altre 14 sono in attesa) e nell’ultimo trimestre ha aperto i suoi primi negozi a Macao, in Cina, e progetta di espandersi in India e Sudafrica in ottobre, e di aprire negozi online in Svizzera e Russia. Nel 2016 l’e-commerce dovrebbe coprire anche Irlanda, Giappone, Grecia, Slovenia, Croazia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania e Lussemburgo. In Italia è attivo da fine agosto dell’anno scorso.
Dal punto di vista della comunicazione, le novità più immediate saranno la nuova collezione H&M Modern Essentials Selected by David Beckham, con i capi della stagione consigliati dall’ex calciatore David Beckham, promossa insieme al comico Gary Hart, e la limited edition firmata dalla casa di moda parigina Balmain.
Quella con Beckham è una collaborazione che dura da tempo, e ha avuto precedenti popolari come nel caso della linea di biancheria intima maschile promossa con uno spot diretto da Guy Ritchie.
Per quanto riguarda le linee limited edition, H&M si avvale da anni della consulenza di stilisti d’alta moda come, tra gli altri, Karl Lagerfeld (nel 2004), Roberto Cavalli (2007), Jimmy Choo (2009), Lanvin e Sonia Rykiel (2010), Versace (2011), Maison Martin Margiela e Marni (2012), la stilista francese Isabel Marant nel 2013 e l’anno scorso Alexander Wang. La collezione Balmain sarà disponibile il 5 novembre, online e in 250 negozi.