I ribelli siriani addestrati dagli Stati Uniti hanno consegnato delle armi ad al Qaida
Lo ha detto il dipartimento della Difesa, è l'ennesimo fallimento di un piano anti-ISIS molto discusso iniziato lo scorso febbraio
Venerdì sera il dipartimento della Difesa statunitense ha detto che un gruppo di ribelli siriani addestrati dagli Stati Uniti ha consegnato parte delle sue armi e del suo equipaggiamento al Fronte al Nusra, il gruppo che “rappresenta” al Qaida nella guerra in Siria. Secondo la ricostruzione diffusa dal CENTCOM (il comando centrale dell’esercito americano in Medio Oriente, Nord Africa, Asia Centrale, Afghanistan e Iraq), i ribelli appartenenti alle Nuove Forze Siriane (NSF) hanno consegnato ad al Qaida circa il 25 per cento del loro equipaggiamento – soprattutto pick-up e munizioni – in cambio di un passaggio sicuro attraverso un’area controllata dai miliziani di al Nusra.
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La rivelazioni del dipartimento della Difesa hanno mostrato ancora una volta l’insuccesso del programma di addestramento dei ribelli siriani promosso dagli Stati Uniti. Il piano, iniziato lo scorso febbraio in alcune basi in Turchia, aveva l’obiettivo di formare una forza di combattenti siriani in grado di impegnare e sconfiggere l‘ISIS (o Stato Islamico). Fino ad ora, comunque, i risultati sono stati molto modesti: alla fine dello scorso luglio un primo gruppo di combattenti era stato costretto a scappare non appena entrato in Siria a causa di un attacco del Fronte al Nusra. Una decina di giorni fa un generale statunitense aveva ammesso che i siriani addestrati dagli Stati Uniti che stavano combattendo in Siria erano appena quattro o cinque. Il dipartimento della Difesa aveva così deciso di prendere delle contromisure e aveva annunciato di avere mandato in Siria un secondo gruppo addestrato dagli americani, circa 70 ribelli. È questo gruppo che tra il 21 e il 22 settembre ha consegnato parte delle sue armi e del suo equipaggiamento ad al Nusra in cambio di un passaggio sicuro.
Una delle ragioni di questa lunga serie di fallimenti è che il programma di addestramento ha come obiettivo l’ISIS e non il governo di Bashar al Assad, che molti siriani considerano ancora il loro nemico principale. I ribelli disposti a combattere solo contro l’ISIS sono molto pochi. L’amministrazione di Barack Obama è sempre stata scettica sulla possibilità di addestrare e armare i ribelli siriani e solo dopo molte pressioni da parte di esponenti Democratici e Repubblicani ha deciso di procedere con il piano. Secondo alcuni critici il piano è stato intrapreso troppo tardi e senza sufficiente energia.