La prima sfilata di Pucci con Massimo Giorgetti
Con la canonica reinvenzione della tradizione, apprezzata dai critici, e una citazione di Marilyn Monroe
di Enrico Matzeu – @enricomatzeu
Nel secondo giorno di sfilate di Milano Moda Donna, il 24 settembre, c’era in programma la sfilata di Emilio Pucci: ovvero la prima con la direzione artistica di Massimo Giorgetti dopo che go scorso marzo lo stilista Peter Dundas aveva lasciato Pucci per andare a lavorare da Roberto Cavalli (col quale debutterà nella sfilata di sabato 26 settembre).
La sfilata era tra quelle più attese dalla stampa per vedere che stile avrebbe dato Giorgetti al marchio fondato dal marchese Emilio Pucci di Barsento, che inziò a Firenze negli anni Cinquanta creando tute da sci, dopo aver fatto il maestro di sci, tra le altre cose. Il brand è riconoscibile per le stampe colorate e geometriche, realizzate soprattutto su lycra e jersey. Massimo Giorgetti, in realtà, aveva già disegnato una piccola collezione per Pucci, presentata lo scorso giugno a Firenze in occasione di Pitti Uomo 87, che comprendeva soprattutto abiti da donna. Era stata chiamata The Pilot Episode ed era stata apprezzata dagli addetti ai lavori per il forte cambiamento di stile rispetto al suo predecessore. Ed è piaciuta anche a Laudomia Pucci, figlia del fondatore, che ne è rimasta entusiasta, come ha scritto Suzy Menkes in un articolo su Vogue UK, dove ha anche detto: «Il nuovo designer sembra aver messo molte idee nella collezione e c’era una felicità giovanile nello show che gli ha dato energia e dolcezza allo stesso tempo».
Massimo Giorgetti, che ha 38 anni, è uno stilista e imprenditore e nel 2009 ha creato MSGM, un brand oggi molto seguito e apprezzato soprattutto dai più giovani, con uno stile pop e molto colorato. Giorgetti ha iniziato nel lavoro della moda vincendo nel 2010 il concorso organizzato da Vogue Talents, Who Is On Next?, che premia e promuove i talenti emergenti di abbigliamento e accessori. Dopo avere aperto il suo brand, in soli quattro anni i suoi capi sono stati messi in vendita in oltre settecento negozi in tutto il mondo e nel 2014 ha realizzato un fatturato di 35 milioni di euro.
La prima sfilata di Emilio Pucci firmata Giorgetti si è tenuta in una vecchia fabbrica di carta, in via Orobia a Milano: oltre al tetto ondulato e alle pareti lasciate grezze, lo spazio era abbellito da tende in PVC (il cloruro di polivinile, un materiale plastico) color lilla: lo stesso colore di una gonna firmata Emilio Pucci che Marilyn Monroe indossò nel 1962. Tra le novità introdotte da Giorgetti ci sono i due nuovi loghi, uno con la firma Emilio Pucci per esteso e uno con due P stilizzate, che contengono al loro interno una E.
Per quanto riguarda gli abiti c’erano molte paillettes, molti drappeggi e tagli irregolari. Massimo Giorgetti ha preso ispirazione dagli archivi Pucci e in particolare dalla passione del marchese per gli elementi marini: gabbiani, stelle marine, coralli e conchiglie che lo stilista ha applicato su pantaloni e maglie di rete. A proposito delle sue scelte, nell’incontro con la stampa prima della sfilata, Giorgetti ha detto: «Sarebbe stato facile prendere una bella stampa di conchiglie e metterla su una camicia di seta. Sarebbe stato facile, ma per me sarebbe stato sbagliato. Ho provato ad attualizzare l’attitude di Emilio, non a stampare semplicemente i suoi disegni. Anzi, questi sono diventati più astratti e poi tridimensionali. Li abbiamo impressi su reti e ricami perché, a mio parere, questi rappresentano ciò che sarebbe Emilio Pucci oggi».