Le accuse di plagio contro Roberto Saviano
Un articolo del Daily Beast sostiene che alcune parti di "ZeroZeroZero" siano tratte da articoli, libri e pagine di Wikipedia; Saviano dice che non è vero
Il 24 settembre il sito d’informazione statunitense Daily Beast ha pubblicato un lungo articolo in cui il giornalista Michael Moynihan accusa di plagio lo scrittore italiano Roberto Saviano per il suo ultimo libro, ZeroZeroZero. Il libro è stato pubblicato in Italia nel 2013 e da alcune settimane Penguin Press ne ha pubblicato la versione statunitense: racconta e analizza gli aspetti economici, storici e sociali legati alla cocaina. L’articolo di Moynihan spiega che nel libro ci sono “diversi casi di apparente plagio”, oltre che alcune interviste con persone “che potrebbero non essere vere”. Dubbi simili erano già stati avanzati dal New York Times, ma l’articolo di Moynihan li circostanzia con esempi concreti.
Moynihan scrive che ZeroZeroZero “è un libro incasinato” con “una serie di storie in cerca di una coerenza narrativa”; un racconto in cui “a eventi globalmente insignificanti viene assegnata una grande rilevanza storica” e in cui ogni cosa è “gonfiata ed esagerata”. Secondo Moynihan ZeroZeroZero è un “brutto libro”, ma anche e soprattutto un libro “incredibilmente disonesto”.
Per dimostrare quella che sostiene essere la disonestà del libro di Saviano, Moynihan elenca alcuni esempi di frasi e informazioni che Saviano avrebbe “rubacchiato da altri giornalisti”, senza citarli. Moynihan cita per prima cosa un caso in cui Saviano avrebbe copiato le informazioni scritte nel suo libro da Wikipedia. Introducendo l’organizzazione criminale messicana dei Las Zetas Saviano scrive in ZeroZeroZero di aver ottenuto le sue informazioni da “fonti messicane e statunitensi”. Moynihan presenta un breve estratto dal libro di Saviano, mostrando che è simile alla pagina di Wikipedia sui Las Zetas. I due estratti sono oggettivamente simili, va però osservato che il frammento di ZeroZeroZero analizzato in questo caso è molto breve – 59 parole in tutto – oltre che introduttivo.
Moynihan presenta poi una decina di altri sospetti casi di plagio, mostrando le evidenti similitudini tra alcuni estratti di ZeroZeroZero (in generale sempre abbastanza brevi) e altri articoli o resoconti precedentemente scritti: ci sono – tra gli altri – un’altra pagina di Wikipedia, un estratto dal libro Red Mafiya: How the Russian Mob Has Invaded America (pubblicato nel 2000), un articolo dal settimanale russo (pubblicato in inglese) St. Petersburg Times, uno dal giornale salvadoregno El Faro e uno dal Los Angeles Times. In tutti questi casi gli estratti di ZeroZeroZero e i documenti da cui Moynihan accusa Saviano di aver copiato informazioni non sono mai identici (sarebbe comunque impossibile, per via delle rispettive traduzioni) ma ci sono somiglianze nelle cifre e nella costruzione e successione delle frasi e dei concetti. È possibile, comunque, che Saviano abbia parlato con le stesse fonti degli articoli che è accusato di aver copiato.
La principale accusa di plagio contenuta nell’articolo di Moynihan riguarda però la conclusione del libro di Saviano: «ZeroZeroZero finisce con un intenso racconto dell’omicidio del giornalista messicano Bladimir Antuna García, ucciso da una gang affiliata al narco-terrorista El Chapo [evaso dal carcere alcune settimane fa]. Il resoconto è totalmente cannibalizzato da un report fatto nel 2009 dal CPJ (Comitato per la protezione dei giornalisti)». Per motivare la sua tesi Moynihan presenta un link che mostra, affiancandoli, il testo del CPJ e quello di ZeroZeroZero (l’estratto è in questo caso più lungo degli altri: più di 500 parole).
Moynihan presenta anche alcuni esempi di quelli che ritiene essere dei personaggi inventati da Saviano: secondo Moynihan alcune delle persone intervistate nel libro o non sono mai state davvero coinvolte o non sono addirittura nemmeno esistite. Moynihan ha chiesto a Saviano via mail di rendere conto di questi sospetti casi di plagio e nel suo articolo riporta alcune delle risposte che dice di aver avuto da Saviano.
Saviano mi ha assicurato che “nessuno dei personaggi di ZeroZeroZero è inventato. Ognuno di loro è reale, dal primo all’ultimo”. In una precedente mail ha però ammesso abbastanza francamente di aver creato – per ottenere un effetto narrativo – almeno uno dei suoi personaggi: “In certi casi, raggruppo uno stereotipo, una figura diffusa, o diverse persone davvero esistite in un unico personaggio, così da renderne più facile la presentazione”.
Moynihan scrive che in una delle mail che si sono mandati, Saviano ha descritto il suo libro come una “nonfiction novel” (un “romanzo-inchiesta”), un genere letterario in cui eventi reali sono arricchiti da tecniche di scrittura e racconto tipiche del romanzo. Oltre ad accusare Saviano di plagio, Moynihan accusa quindi Saviano di essere volutamente ambiguo nel definire il suo lavoro di ricerca e scrittura, che secondo Moynihan sta a metà tra il giornalismo e l’amore per il racconto, spesso troppo “romanzato”.
In Italia si è parlato negli anni scorsi di un presunto plagio fatto da Saviano nello scrivere Gomorra, il suo primo libro e, in misura minore, ZeroZeroZero. A giugno una sentenza della Corte di Cassazione si è espressa sulla questione e sulla causa legale che riguarda Gomorra: la sentenza ha spiegato – in sintesi – che Gomorra è da ritenersi un’opera originale, seppur con al suo interno alcuni casi di plagio (che, anche per ammissione di Saviano, corrispondono allo 0,6 per cento del libro).