I tre fronti delle migrazioni in Europa
Com'è la situazione ai confini di Austria, Grecia e Croazia: foto
Dall’inizio dell’anno si stima che in Europa siano arrivati almeno 500mila migranti e che potrebbero arrivarne altre centinaia di migliaia prima della fine del 2015. Attualmente gli arrivi e i fronti più complicati da gestire sono quelli di Austria, Grecia e Croazia.
Austria
La polizia austriaca ha detto a BBC che almeno 7 mila persone sono arrivate dall’Ungheria ieri, mercoledì 23 settembre, dopo un viaggio durato in alcuni casi più di un mese, iniziato in Turchia e proseguito via mare per la Grecia e poi verso nord lungo la penisola balcanica. Secondo la Croce Rossa austriaca sabato scorso erano arrivati tra i 12 e i 13 mila migranti: uno dei più massicci ingressi di migranti in un solo paese degli ultimi mesi.
Per molti di loro l’Austria è il punto di arrivo di un lungo viaggio. Altri invece proseguiranno invece per raggiungere la Germania, che ha di recente adottato una nuova politica molto accogliente nei confronti dei richiedenti asilo, oppure i paesi dell’Europa settentrionale, che da sempre hanno legislazioni favorevoli nei confronti dei rifugiati.
Grecia
Sempre mercoledì più di 2.500 persone, per la maggior parte provenienti dall’Afghanistan, sono arrivate su una spiaggia dell’isola di Lesbo, in Grecia. Un fotografo dell’agenzia Reuters ha detto di aver contato circa 40 gommoni, ciascuno carico di 60 e 70 persone: alcune sono state soccorse per ipotermia.
Serbia-Croazia-Ungheria
La situazione più complicata (soprattutto per la gestione di quello che sta succedendo dei diversi e rispettivi governi) riguarda però l’attraversamento dei confini di Serbia, Croazia e Ungheria. Martedì 22 settembre 8.750 migranti sono arrivati in Croazia e dalla scorsa settimana sono in tutto circa 44 mila. In migliaia sono rimasti in attesa sotto il sole al valico di frontiera con la Serbia vicino a Bapska. Il personale dell’UNHCR e della Croce Rossa ha dato assistenza a bambini, anziani e disabili tentando anche di negoziare con la polizia croata il ricongiungimento delle famiglie divise.
La situazione tra i due paesi è molto tesa soprattutto dopo il completamento in Ungheria della costruzione di due barriere anti-migranti: una al confine con la Serbia, l’altra al confine con la Croazia. Diversi valichi di frontiera tra Serbia e Croazia sono stati chiusi ed è stato istituito una sorta di embargo: «Da questo momento la polizia serba non permetterà l’ingresso attraverso qualsiasi valico di frontiera di qualsiasi veicolo carico registrato in Croazia, né di alcun camion che trasporta prodotti realizzati in Croazia», ha dichiarato in mattinata il ministro dell’Interno serbo Nebojsa Stefanovic. Negli ultimi giorni anche Croazia e Ungheria hanno avuto uno scambio durissimo sulle modalità di gestione della crisi. Entrambi gli stati fanno parte dell’Unione Europea, ma solo l’Ungheria è anche membro dell’area comune di Schengen. La decisione della Croazia di prelevare con autobus e treni i migranti bloccati nel suo territorio e portarli direttamente in Ungheria è stata molto criticata. La conseguenza di queste complicate trattative sono migliaia di persone bloccate ai diversi confini.