Di chi sono le case editrici italiane?
Molte volte di altre case editrici: una guida di chi possiede chi e di quali sono "indipendenti", per lettori che non ci fanno caso
In Italia esistono più di 4mila case editrici. L’Istat suddivide gli editori in piccoli, medi e grandi a seconda del numero di titoli che pubblicano. Per essere considerati grandi editori bisogna pubblicare almeno 50 titoli ogni anno. Se si esclude l’editoria scolastica che costituisce un mercato diverso, il settore italiano dei libri è in crisi da molti anni, ma ha registrato un sensibile peggioramento a partire dal 2011. Anche il primo trimestre del 2015 – secondo un rapporto Nielsen commissionato dall’Associazione Editori Italiani – ha avuto un calo del 2,6 per cento, un dato comunque migliore rispetto al meno 4 per cento del 2014 e al meno 7 per cento del 2013: e qualche attenuazione del calo è stata annunciata nei dati provvisori dei mesi più recenti. L’unico settore a registrare una crescita è l’editoria per ragazzi. I maggiori gruppi editoriali italiani controllano oltre il 60 per cento del mercato editoriale.
(La nuova pagina libri del Post)
Il Gruppo Mondadori è il più importante nel mercato italiano. Secondo le stime di Nielsen controlla il 26,5 per cento dell’intero mercato editoriale italiano. Nel 2014 il gruppo ha pubblicato complessivamente 2.291 titoli nuovi, contando tutti i suoi marchi. Gli editori più importanti del gruppo sono Edizioni Mondadori, Giulio Einaudi editore con Edizioni EL per i libri per ragazzi, Sperling & Kupfer (e il suo sotto-marchio Frassinelli) ed Edizioni Piemme. Il fatturato di Mondadori nel 2014 è stato di 1,177 miliardi di euro complessivi, di cui il 27 per cento (317 milioni) provienente dai libri; il resto dai periodici e dai circa 600 negozi sparsi in Italia. Il gruppo è controllato principalmente da Fininvest – di cui Marina Berlusconi è presidente dal 2003 – con una quota del 50,39 per cento. Le altre quote rilevanti appartengono a due fondi d’investimento inglesi, Silchester International che controlla l’11,49 per cento e River and Mercantile Asset Management Llp con il 5,07 per cento. All’inizio del 2015 la Mondadori ha presentato un’offerta ufficiale per l’acquisizione di RCS libri – che comprende Rizzoli e altri editori – per una cifra compresa tra i 120 e i 150 milioni. Il consiglio d’amministrazione di RCS sta ancora valutando la proposta – che ha generato un acceso dibattito tanto che alcuni scrittori di Bompiani hanno pubblicato una lettera di protesta sul Corriere della Sera –, ma sembra che l’affare si possa concludere. Se l’offerta venisse accettata il nuovo gruppo controllerebbe quasi la metà del mercato editoriale italiano.
Il Gruppo editoriale RCS MediaGroup – che tra le altre cose è anche l’editore del Corriere della Sera, della Gazzetta dello Sport e di alcune riviste – vale il 12,1 per cento del mercato. Il gruppo controlla otto case editrici: la più grande è Rizzoli, le altre sono Bompiani, Marsilio, Adelphi, Fabbri, Archinto e Sonzogno. L’8 luglio scorso, dopo la notizia della possibile fusione del settore dei libri – non del gruppo RCS – con Mondadori, Rosellina Archinto, fondatrice dell’omonima casa editrice, ha annunciato di essersi ricomprata il marchio e l’uscita da RCS. In caso di fusione con Mondadori, altri editori di RCS potrebbero fare la stessa cosa: le formule societarie glielo consentono, se hanno le risorse economiche. L’azionista di maggioranza del gruppo è Giovanni Agnelli & C. s.a.p.a. che controlla 16,7 per cento: poi Mediobanca SpA ha poco meno del 10 per cento e Diego della Valle il 7 per cento. Urbano Cairo – proprietario de La7, dell’omonima casa editrice e del Torino F.C. – ha il 3,66 delle azioni.
Il Gruppo editoriale Mauri Spagnol – noto anche con l’acronimo GeMS – è il terzo per dimensioni, con il 10,2 delle quote del mercato italiano. La holding è stata fondata nel 2005 a Milano e ha il nome delle due famiglie fondatrici, Mauri e Spagnol. GeMS controlla 10 case editrici e 18 marchi editoriali, tra cui Garzanti (che a sua volta controlla Corbaccio), Adriano Salani editore, Longanesi, Bollati Boringhieri editore, Tea, Antonio Vallardi Editore, il 90% di Guanda, il 56% de La coccinella, il 50% di Chiarelettere – che tra le altre cose possiede una quota del giornale Il Fatto Quotidiano. Il gruppo è anche editore della rivista specializzata in libri ed editoria Il Libraio.
Stefano Mauri è presidente e amministratore delegato, insieme a Luigi Spagnol, anch’egli amministratore delegato. GeMS è controllata per il 70,08 per cento da Messaggerie Italiane che è il più grande distributore di libri italiano – si stima che un libro su tre in Italia venga gestito da Messaggerie. Il resto delle quote appartiene per il 21,85 per cento alla famiglia Spagnol, per il 5 per cento a Elena Campominosi – direttore generale di Garzanti – e per il 3,07 per cento ad Andrea Micheli, fotografo e figlio del finanziere Francesco.
Giunti editore è una delle più antiche case editrici italiane, essendo stata fondata dalla stessa famiglia nel 1841. Il gruppo, che ha sede a Firenze, oggi ha il 6,1 per cento del mercato, ed è specializzato in editoria per ragazzi e scolastica. La casa editrice è ancora interamente controllata dalla famiglia Giunti, il gruppo possiede anche il 50 per cento delle Edizioni del Borgo e altre quote di case editrici minori e specializzate (Editoriale Scienza, Giorgio Nada editore, Fatatrac). Nel 2014 il fatturato è stato di circa 200 milioni. La catena di librerie del gruppo – Giunti al punto – è la più grande in Italia per numero, con 173 punti vendita, contro i circa 130 di Feltrinelli.
Il gruppo Feltrinelli, con il 4,6 per cento del mercato, è il quinto gruppo editoriale italiano. Le case editrici controllate da Giangiacomo Feltrinelli Editore s.r.l. sono Apogeo, Kowalski, Eskimosa, Edizioni Gribaudo, Vita e Urra. Nel 2005 la holding EFFE 2005 Gruppo Feltrinelli S.p.A. – controllata dalla famiglia Feltrinelli – ha unificato le proprietà della casa editrice e della sezione librerie, che prima erano divise. La catena di librerie è la seconda più grande in Italia, dopo Giunti. Dal 2013 la casa editrice è anche diventata azionista della Scuola Holden – la scuola di scrittura e storytelling fondata da Alessandro Baricco a Torino – assieme al gruppo Eataly di Oscar Farinetti e al manager Andrea Guerra.
La casa editrice De Agostini detiene il 2,3 per cento del mercato librario. Tra le altre cose, è specializzata nella divulgazione scientifica. I principali editori controllati da De Agostini sono UTET e Edizioni Whitestars. La casa editrice è coordinata e diretta da De Agostini S.p.A. che è controllata dalla finanziaria B&D Holding di Marco Drago & C. S.a.p.A. di proprietà della famiglia del manager e imprenditore Marco Drago e dalla famiglie Boroli, imprenditori di Novara dove la casa editrice ha sede.
Rimangono poi molte case editrici indipendenti che si dividono il 38,2 per cento delle restanti quote di mercato. Le più importanti e più note sono Sellerio, Editori Laterza, Minimum Fax, Cairo, Baldini e Castoldi, Fanucci, Hoepli, Castelvecchi, Ancora, Neri Pozza, Fazi editore, Newton Compton, Marcos y Marcos, Donzelli, Il Saggiatore, il Mulino, Raffaello Cortina Editore, Iperborea, Nottetempo, Quodlibet.