Le cose di “Black Mirror” successe nella realtà
Non c'è solo il caso di Cameron e della testa di maiale morto, nelle storie distopiche di una serie tv britannica che sono diventate vere
di Laura Bradley - Slate
Domenica un articolo del Daily Mail ha pubblicato un articolo – estratto di un libro scritto da un ex importante politico britannico – con alcune illazioni nei confronti del primo ministro David Cameron: nello specifico, che sia stato coinvolto in un atto sessuale con la testa di un maiale morto nell’ambito di una cerimonia di iniziazione a Oxford. Dopo lo shock iniziale, su Internet in molti hanno segnalato una notevole somiglianza con la trama di uno degli episodi della serie distopica britannica Black Mirror, andata in onda per la prima volta nel 2013. In un episodio il primo ministro viene messo sotto ricatto e deve avere un rapporto sessuale con un maiale in diretta televisiva. Salta però fuori che questa non sarebbe – eventualmente – la cosa più spaventosa di Black Mirror diventata realtà.
Ecco qualche esempio, ma se intendete vedere la serie e ancora non lo avete fatto, state alla larga: ci sono spoiler, avvisati.
Un comico diventa effettivamente un candidato politico (“The Waldo Moment”, seconda stagione, terzo episodio).
Nella finzione. Un comico che fa satira politica, conosciuto soprattutto per avere dato la voce a un cartone animato, compete alle elezioni politiche. La campagna prende un percorso tutto suo e il cartone animato, Waldo, finisce quasi per vincere.
Nella realtà. Da quando quell’episodio è andato in onda nel 2013, la successione di eventi ha iniziato a somigliare sempre meno alla satira. Pensate per esempio a “Deez Nuts”, un candidato farlocco che qualche settimana fa in qualche modo è riuscito a ottenere tra il 7 e il 9 per cento di consensi in diversi sondaggi nel North Carolina, nel Minnesota e nell’Iowa: il miglior risultato per un candidato indipendente negli ultimi 20 anni. In Italia è successo qualcosa di simile con il comico Beppe Grillo, che dai suoi spettacoli di satira è passato all’impegno politico con il suo Movimento 5 Stelle, che alle ultime elezioni politiche è arrivato terzo.
Una videocamera miniaturizzata registra automaticamente e cataloga tutto ciò che fai in modo da poterlo rivedere in futuro e ricordarselo (“The Entire History of You”, prima stagione, terzo episodio).
Nella finzione. In questo episodio una coppia in crisi vive in una realtà in cui i ricordi vengono registrati da chip impiantati nelle persone man mano che li vivono, in modo che possano essere rivisti e rielaborati.
Nella realtà. Google ha di recente brevettato una videocamera che registra dal vivo le proprie esperienze e le organizza in modo che possano essere riviste. La telecamera viene montata su un “dispositivo indossabile”.
Lenti a contatto con videocamere al loro interno (“The Entire History of You”, prima stagione, terzo episodio; “White Christmas”, episodio speciale di Natale).
Nella finzione. In “The Entire History of You” le lenti a contatto si offuscano quando qualcuno è nel mezzo della riproduzione di un ricordo, registrato da un impianto collocato dietro le orecchie. In “White Christimas”, un dispositivo per la realtà aumentata chiamato “Z-eye” viene inserito negli occhi delle persone, permettendo per esempio a una persona a distanza di comunicare con un’altra mantenendo un contatto visivo.
Nella realtà. A gennaio dello scorso anno Google ha presentato un paio di lenti a contatto dotate di un sensore senza fili (in futuro potrebbero essere utilizzate dai diabetici per tenere sotto controllo i loro livelli di glucosio nel sangue.) In stile Black Mirror, dovrebbero essere dotate di microvideocamere.
Puoi comunicare con un’intelligenza artificiale il cui avatar è la persona che amavi e che è morta (“Be Right Back”, seconda stagione, primo episodio).
Nella finzione. Un ragazzo muore in un incidente stradale: la sua ragazza per sentirne meno la mancanza si affida a un servizio che permette di creare un’intelligenza artificiale basata su tutte le cose che lui aveva fatto e scritto online.
Nella realtà. La startup ETER9, fondata nel 2014, è ancora in fase di sperimentazione, ma promette di poter creare un’intelligenza artificiale basata sulle abitudini e le cose scritte e fatte online dalle persone. Dovrebbe essere in grado di pubblicare autonomamente cose, commentare e mettere “Mi piace” ai post degli altri, basandosi sui dati raccolti su qualcuno che esiste davvero. Queste intelligenze artificiali potrebbero continuare a esistere anche quando le persone su cui sono basate sono morte, simulando il loro linguaggio e il loro comportamento.
È solo questione di tempo prima che possa diventare possibile “bloccare” qualcuno anche nella vita reale e non solo sui social network, rendendolo un’immagine sfocata e inaccessibile.
©2015 Slate