Prima di vedere Inside Out: cinque cose da leggere sul nuovo film della Pixar
Le cose da sapere per arrivare preparati: quali sono le basi scientifiche, ad esempio, e quali gli easter egg da tenere d'occhio
L’ultimo film della Pixar, Inside Out, è uscito tre giorni fa nei cinema italiani. Il regista di Inside Out è Pete Docter, noto per aver diretto fra gli altri Toy Story e Monsters & Co. Inside Out racconta la storia di Riley, una ragazzina di 11 anni che deve trasferirsi dal Minnesota a San Francisco. L’originalità di Inside Out sta soprattutto nella tecnica narrativa usata per gran parte del film. Quello che capita a Riley viene mostrato tramite cinque emozioni “personificate” che agiscono nella sua mente: Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia e Paura. Inside Out è il 15esimo film della Pixar in vent’anni di storia della casa cinematografica: il primo fu proprio Toy Story, nel 1995. Per chi vuole vederlo al cinema, abbiamo messo insieme cinque cose per arrivare preparati, senza spoiler. Come se ne parla (benissimo), cosa c’è di vero nella rappresentazione delle emozioni e quali sono gli easter egg – citazioni nascoste di altri film – da tenere d’occhio mentre si guarda il film.
1. Come ne parlano le recensioni
Benissimo. I critici cinematografici concordano sul fatto che Inside Out è ben scritto, divertente ma anche acuto. Variety ha scritto che la rappresentazione delle emozioni, personificate in figure dalla forma e voce diversa, è molto efficace e trasversale: «è uno dei pochi film che vanno oltre il mezzo con cui vengono trasmessi: come l’allunaggio di Méliès, o gli zombie di Romero». A. O. Scott ha lodato sul New York Times la capacità del film di aver risolto uno dei grandi problemi dell’arte: cioè in che modo rappresentare i processi decisionali interiori in maniera credibile e immediata.
Il film è quasi interamente popolato di concetti astratti che agiscono in uno spazio non fisico. Le voci e la forma delle emozioni sono sia completamente nuove sia immediatamente riconoscibili. Ricordate cosa sognavate quand’eravate bambini? Le vostre prime paure? I vostri incubi? Lo farete: e ne uscirete anche con una nuova consapevolezza di come e perché ricordate quelle cose. Guarderete verso lo schermo e riconoscerete voi stessi.
2. Il contributo scientifico
Il New York Times ha pubblicato di recente un articolo scritto da Dacher Keltner e Paul Ekman, due professori di psicologia che sono stati contattati dal regista Pete Docter per collaborare al film. Keltner ed Ekman spiegano che la trama iniziale e gli sviluppi di Inside Out tengono conto di molte scoperte della psicologia contemporanea sulle emozioni: come ad esempio il fatto che le emozioni possano distorcere ricordi che ci sembrano neutri – cosa che nel film accade “per errore” nei primi minuti – oppure che alcune emozioni considerate “negative” come rabbia e tristezza possano invece generare reazioni “buone” e costruttive.
3. Le scene diverse
Allo Huffington Post il regista Peter Docter ha detto che alcune delle scene del film «non avrebbero avuto senso, in certi paesi». Di conseguenza la produzione ha modificato leggermente 28 dettagli per adattare i riferimenti culturali a ciascun paese. In una delle prime scene del film – presente anche nel trailer – Riley viene costretta da suo padre a mangiare dei broccoli.
Nella versione giapponese del film, però, i broccoli sono stati sostituiti dai peperoni verdi, molto meno graditi ai bambini giapponesi.
In un’altra scena, il padre di Riley sta sognando ad occhi aperti: in alcune versioni davanti ai suoi occhi compare una partita di hockey, in altre una partita da calcio.
4. Gli Easter Egg
Come in ogni film della Pixar, la produzione ha inserito moltissimi riferimenti a oggetti o personaggi comparsi in altri film Pixar, i cosiddetti easter egg. Negli ultimi giorni sono comparsi diversi articoli che li elencano, compreso un video molto esaustivo. Oltre a segnalare la presenza dei consueti numerosi riferimenti al codice A113 – la cui storia è raccontata estesamente qui – ne abbiamo scelti due, piccoli e liberi da spoiler. Uno è parecchio ricorrente nei film Pixar: si tratta di una scatola che contiene del cibo cinese da asporto, che in diversi film Pixar ha sempre la stessa forma e decorazione. Oltre a comparire in Inside Out, c’è anche in A Bug’s Life, Toy Story 2, Monsters & Co. e Ratatouille.
Alcuni easter egg sono davvero molto piccoli: come ad esempio la presenza di questo scivolo che compare in una scena dell’archivio della “memoria a lungo termine”. Mostra uno scivolo quasi identico a uno già visto in Toy Story, vent’anni fa. Ancora nella scena dell’archivio, in molte sfere simili sono contenute scene dei celebri minuti iniziali di Up, quelli che mostrano la storia d’amore fra i personaggi principali Carl ed Ellie.
5. La “teoria Pixar”
Da due anni circola moltissimo online una teoria inventata dal giornalista e critico cinematografico Jon Negroni secondo cui tutti i film Pixar sono ambientati nello stesso “universo” e possono essere collocati su un’unica linea temporale e in qualche modo sono spesso collegati fra loro. Negli anni la teoria di Negroni è stata ampliata in un libro, che si può comprare qui (qui invece c’è un bel video che la riassume). Di recente, Negroni ha aggiornato la sua teoria per fare in modo che comprenda anche gli sviluppi di Inside Out.
Bonus
Quelli di Above Average hanno fatto un video in cui prendono in giro il fatto che molte scene di film Pixar facciano piangere.