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  • Venerdì 11 settembre 2015

Il nuovo accordo tra National Geographic e Fox

L'azienda di Rupert Murdoch ha fatto un accordo per gestire il celebre mensile e i suoi canali tv

(AP Photo/The Vicksburg Evening Post, Bryant Hawkins)
(AP Photo/The Vicksburg Evening Post, Bryant Hawkins)

National Geographic Society e 21st Century Fox hanno stretto un accordo da 725 milioni di dollari per creare una joint-venture che si chiamerà National Geographic Channels e che si occuperà della gestione dei canali televisivi del National Geographic e delle sue molte pubblicazioni, a partire dalla sua famosa rivista (quella col bordino giallo) venduta in milioni di copie in giro per il mondo. Fox avrà il controllo del 73 per cento della nuova azienda, mentre il resto delle quote sarà in mano a National Geographic: le due parti avranno comunque un numero pari di rappresentanti nel consiglio di amministrazione e condivideranno le scelte di gestione della società. Fox collaborava già con National Geographic, ma secondo diversi analisti il nuovo accordo sancisce un impegno molto più consistente della grande multinazionale delle telecomunicazioni controllata dalla famiglia del miliardario australiano Rupert Murdoch.

Dal 1888 National Geographic Society promuove la ricerca scientifica in molti ambiti – tra cui la geografia, le scienze naturali e l’archeologia – occupandosi anche della tutela dell’ambiente e della divulgazione delle nuove scoperte. È una delle più grandi istituzioni scientifiche senza scopo di lucro al mondo e la sua sede è a Washington, negli Stati Uniti, ma negli anni ha aperto divisioni e filiali in molti altri posti. Alla parte senza scopo di lucro si affiancano un’ampia serie di iniziative editoriali con pubblicazioni di vario tipo, dai documentari alla famosa rivista conosciuta soprattutto per i suoi reportage fotografici in tema naturalistico. Ed è questo il settore che sarà interessato dall’accordo con Fox, mentre il resto di National Geographic Society continuerà a essere una non profit.

Declan Moore, che lavora da 20 anni all’interno dell’organizzazione, è stato nominato amministratore delegato della nuova società e dovrebbe avere anche una funzione di garanzia, per assicurare che siano tutelati gli interessi di National Geographic Society. La notizia dell’accordo ha lasciato molto perplessi diversi osservatori e gli stessi dipendenti dell’organizzazione, soprattutto per le posizioni che ha mantenuto in questi ultimi anni Rupert Murdoch sui temi più discussi nella comunità scientifica, come quello del riscaldamento globale. Di recente Murdoch ha detto di avere un atteggiamento scettico circa questo tema, sul quale c’è ormai il consenso della stragrande maggioranza degli scienziati.

nat-geo

I responsabili di Fox hanno comunque ricordato che la loro azienda collabora già con National Geographic da circa 18 anni, con un accordo per la gestione e la trasmissione dei suoi canali negli Stati Uniti e nel resto del mondo attraverso la tv via cavo e quella satellitare. Il CEO di National Geographic Society, Gary Knell, ha detto che in questi anni non ci sono mai state “interferenze di tipo politico o editoriale” da parte di Fox, e che la stessa linea sarà mantenuta anche con la nuova società che oltre ai canali tv si occuperà delle pubblicazioni tradizionali e digitali. James Murdoch, figlio di Rupert e CEO di 21st Century Fox, ha detto che l’accordo già esistente è la base su cui creare l’espansione resa possibile dal nuovo patto per National Geographic Channels.

L’accordo è in parte dovuto al fatto che il panorama editoriale è in una complicata fase di transizione dalla carta al digitale, che inizia a farsi sentire anche dalle parti di National Geographic. L’organizzazione aveva bisogno di un partner cui affidare il passaggio, rafforzando la sua presenza nei canali satellitari e per quanto riguarda le pubblicazioni online, per compensare il previsto calo nelle vendite delle versioni cartacee delle sue riviste. Per James Murdoch è il primo importante accordo da quando è diventato CEO di Fox nel giugno scorso. L’accordo era comunque già in fase di discussione da mesi.