Le scritte contro la scultura di Anish Kapoor a Versailles
Vandali hanno attaccato sabato notte con messaggi antisemiti e filomonarchici la "vagina della regina": ora l'autore vuole mantenerli
Una grande scultura intitolata “Dirty Corner” dell’artista britannico Anish Kapoor, spesso descritta come “la vagina della regina”, che si trova nei giardini della reggia di Versailles, la storica residenza della monarchia francese, è stata vandalizzata sabato. È la seconda volta che succede dallo scorso giugno. La mattina di domenica 6 settembre l’opera è stata trovata coperta da scritte antisemite e contro la scultura stessa fatte con della vernice bianca: “La regina sacrificata, due volte oltraggiata”, “Il secondo stupro della nazione a causa dell’attivismo ebraico deviante”.
Anish Kapoor, famoso scultore britannico, ebreo, nato in India nel 1954 e che da anni vive a Londra, ha per ora deciso di non rimuovere le scritte: «Sono convinto che non vada cancellato nessuno di questi insulti, di queste parole proprie dell’antisemitismo che si vorrebbe subito dimenticare. Ora queste parole infamanti sono parte della mia opera, la superano, la stigmatizzano in nome dei nostri principi universali. D’ora in poi, sfido i musei del mondo a mostrarla così com’è, portatrice dell’odio che ha attirato. Questa è la sfida dell’arte».
Dirty Corner fa parte di una serie di installazioni dedicate al trecentesimo anniversario della morte di Luigi XIV, il cosiddetto Re Sole. È un tunnel di acciaio lungo sessanta metri che si affaccia direttamente sul palazzo, preceduto da un’apertura alta dieci metri, che ha già sollevato critiche e polemiche e che era stata danneggiata con della vernice gialla già lo scorso giugno. Kapoor, al giornale francese Journal du Dimanche, aveva descritto l’opera come «la vagina della regina», c’erano state diverse reazioni negative alla sua intervista e l’artista aveva scritto una lettera al Guardian spiegando che non era quello il soggetto. François de Mazières, sindaco di destra di Versailles, aveva scritto comunque su Twitter che Kapoor aveva fatto “uno scivolone”. Altri giornali e critici avevano invece apprezzato la provocazione dell’artista, sostenendo che avrebbe portato ancora più pubblico alla mostra.
Dopo i danni subiti dall’opera, nelle ultime ore ci sono state diverse reazioni: Catherine Pegard, presidente dell’istituto, si è detta «scioccata», Fleur Pellerin, ministra francese della Cultura, ha parlato di «visione fascista della cultura» e il presidente Hollande, in un comunicato, ha denunciato «con forza» questo atto e ha espresso la sua solidarietà all’artista Anish Kapoor. La polizia si sta occupando del caso e dovrebbe sfruttare le registrazioni delle telecamere di sorveglianza. Una fonte vicina alle indagini citata da Le Monde ha parlato di un messaggio di «tendenza monarchica».