La tomba di Rachmaninoff
Ogni tanto in Russia vogliono rimpatriarla dal cimitero attuale nello stato di New York: stavolta lo ha chiesto il ministro della Cultura
Sergej Vasil’evič Rachmaninoff è stato un compositore, pianista e direttore d’orchestra russo, naturalizzato statunitense, ed è probabilmente il più famoso compositore, pianista e direttore d’orchestra che la Russia abbia mai avuto. Il suo lavoro più popolare è il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra in do minore (quello ripreso in All by myself di Eric Carmen, per i profani).
Rachmaninoff era nato il 1 aprile del 1873 a Velikij Novgorod, in Russia, e morì il 28 marzo 1943 a Beverly Hills, in California, per un tumore al polmone. Aveva lasciato la Russia con la moglie e le due figlie nel 1917 per fuggire dalla Rivoluzione d’Ottobre, la fase della Rivoluzione Russa che portò alla caduta dell’Impero degli zar: divenne cittadino americano otto settimane prima di morire.
La sua tomba si trova oggi nel cimitero di Kensico, a Valhalla, nello Stato di New York, dove fu sepolto il 1º giugno dello stesso anno.
Lo scorso mese però il ministro della cultura russa, Vladimir Medinsky, ha detto che i resti di Rachmaninoff dovrebbero essere riesumati e portati in Russia: «Il compositore sognava di essere sepolto in Russia, ecco perché restituire le spoglie alla sua madreterra sarebbe un grande atto». Ma la famiglia Rachmaninoff non è d’accordo: in particolare la sua bis-bis-nipote, Susan Sophia Rachmaninoff Volkonskaya Wanamaker, che ha smentito il ministro russo e ha detto al New York Times: «Esumare e spostare i suoi resti sarebbe un’immensa violazione della sua privacy che tanto aveva cara». La bis-bis-nipote ha anche smentito alcune biografie che riportano che Rachmaninoff desiderasse essere seppellito a Villa Senar, in Svizzera, ma che non fu possibile perché il cadavere non poteva essere spostato durante la Seconda guerra mondiale: «Teneva molto a Villa Senar, ma non ha mai voluto essere sepolto lì». Villa Senar è la casa sul lago di Lucerna dove Rachmaninoff passava le estati. Il nome della villa è la combinazione delle prime due lettere del suo nome, di quelle della moglie Natalie, e la R finale di Rachmaninoff.
Il ministro Medinsky ha accusato gli Stati Uniti di volersi appropriare del nome di Rachmaninoff, “facendolo passare per un grande compositore americano dalla discendenza russa”. Wanamaker ha risposto che il suo bis-bis-nonno è stato sempre orgoglioso di essere russo, anche quando viveva in esilio in America, ma che considera la richiesta di Medinsky propaganda nazionalista che cerca di politicizzare la scelta personale di Rachmaninoff di lasciare la Russia e non tornare. Medinsky è noto da tempo per il suo approccio sciovinista alla conservazione ed esaltazione della cultura russa.
Rachmaninoff è stato sepolto 72 anni fa in una collina nel cimitero di Kensico, che ospita altre tombe notevoli: quella del prima base degli Yankees Lou Gehrig, dell’attrice Anne Bancroft, del trombonista jazz Tommy Dorsey e della scrittrice Ayn Rand. Secondo Judy Mitchell, rappresentante del cimitero, quella di Rachmaninoff è tra le più visitate: si trova tra l’altro vicino alle tombe della moglie e della figlia.
L’agenzia di stampa russa Tass ha riferito che Medinsky si è anche lamentato che le condizioni in cui la tomba è tenuta sono insoddisfacenti, ma Judy Mitchell ha risposto che è conservata benissimo.
Mitchell ha anche detto che in passato ci sono state altre voci sulla volontà di spostare la tomba di Rachmaninoff, solitamente vicino a qualche anniversario. Il 75esimo della morte sarà fra tre anni.