Il tempio di Baal a Palmira è stato distrutto davvero
Le prime notizie sulle nuove distruzioni dell'ISIS erano state ridimensionate, ma ora l'ONU ha diffuso due foto satellitari inequivocabili
L’Istituto per la Formazione e la Ricerca delle Nazioni Unite ha confermato la distruzione dell’edificio principale del tempio di Baal, a Palmira, così come di diverse sue colonne: ci sono delle immagini satellitari scattate prima e dopo l’esplosione causata dall’ISIS che nella giornata di ieri era stata prima annunciata e poi parzialmente smentita.
Lunedì 31 agosto l’Osservatorio siriano per i diritti umani – un’organizzazione anti-Assad con sede a Londra – e diversi testimoni, i cui racconti erano stati raccolti dalla stampa internazionale, avevano affermato che l’ISIS aveva distrutto parte del tempio di Bel (o Baal) nell’antica città di Palmira, un sito archeologico nella parte centrale della Siria e uno dei più importanti di tutto il Medio Oriente, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Qualche ora dopo la BBC aveva però scritto che il tempio era danneggiato ma ancora in piedi, nonostante il tentativo di abbatterlo, riportando le parole del responsabile siriano del Dipartimento Antichità e Musei. Le foto satellitari mostrano invece che è vera la prima versione: nelle immagini scattate il 27 agosto si vede chiaramente il tempio, con la sua struttura rettangolare circondata da colonne, mentre in una foto scattata lunedì non restano che poche colonne mentre l’edificio centrale è stato cancellato.
Gli edifici più importanti di Palmira furono costruiti quasi interamente dai romani e dai loro alleati tra il Primo e il Terzo secolo d.C.: tra le altre cose i romani convertirono l’antichissimo santuario di Baal (considerato il simbolo del sito) nel tempio di Giove, la divinità romana più simile a Baal. L’UNESCO ha definito il tempio «uno dei più importanti monumenti religiosi del primo secolo in Oriente» che era comunque in un ottimo stato di conservazione.
Foto del tempio di Baal prima che fosse distrutto