Quando usare il cellulare, e quando no
Uno studio ha documentato cosa si può e non si può fare con il cellulare per essere educati, secondo gli americani: siamo d'accordo?
di Caitlin Dewey – Washington Post
La cosiddetta “etichetta”, per definizione, è una forma di consenso: non un codice di condotta statico e immutabile, ma un insieme di norme su cui di volta in volta ci accordiamo. Cambiamo noi, cambia il momento, evolvono anche le norme su cui ci eravamo accordati. Le cose ora si stanno evolvendo piuttosto velocemente, secondo i risultati di uno studio del Pew Research Center, almeno tra gli americani. Lo studio, che ha preso in considerazione 3.200 adulti statunitensi, ha stabilito che la grande maggioranza possiede un cellulare e raramente se ne separa (ok, questa non è proprio una novità). Lo studio ha però anche documentato i modi in cui usiamo i nostri telefoni, anche in posti in cui fino a due o tre anni fa sarebbe stato considerato maleducato tirare fuori il cellulare dalla tasca.
Circa l’80 per cento degli americani, per esempio, pensa che camminare sul marciapiedi con gli occhi sul cellulare sia socialmente accettabile. La maggioranza delle persone più giovani dice di postare foto, mandare tweet e navigare su Internet di fronte ad altre persone.
Se l’etichetta è il consenso della maggioranza delle persone sui comportamenti da ritenere accettabili, e questo è quello che la maggiorana delle persone pensa e fa, allora le regole sull’uso del telefono in pubblico sono definitivamente cambiate (nel bene o nel male). Inoltre è probabile che continuino a cambiare in futuro: una delle conclusioni dello studio è che le persone giovani “sono più permissive rispetto ai loro genitori riguardo l’uso del cellulare”.
Tenendo presente tutto questo, abbiamo cercato tra le conclusioni dello studio quei comportamenti che almeno la metà degli americani adulti trova accettabile o che hanno loro stessi. Questo è il nuovo normale, per così dire, almeno negli Stati Uniti: il consenso della maggioranza su come e dove usare il telefono in pubblico. Non guardateci male: siete stati voi a fare questo casino.
Si può: usare il telefono in uno spazio pubblico qualsiasi, anche se c’è il rischio di incontrare o scontrarsi con qualcuno. Più o meno chiunque, di qualsiasi età, pensa che sia accettabile usare il telefono mentre si cammina in strada, si aspetta in fila o si viaggia in autobus.
Non si può: usare il telefono durante una riunione, al cinema, in chiesa o in qualsiasi posto dove si dovrebbe essere concentrati su qualcos’altro. Conservatori dell’etichetta, gioite: questa è un’area dove non sembra che la percezione comune sia cambiata molto. Nove persone su 10 sono concordi su questa cosa.
Si può: mandare un messaggio davanti ad amici e parenti, se è una cosa urgente e/o veloce. Anche se molti adulti ritengono che usare il telefono quando si è in compagnia rovini le dinamiche di interazione, e anche se la scienza dà loro ragione, la maggior parte delle persone usa il cellulare in presenza di altri. Ci sono situazioni specifiche in cui questa affermazione è vera, comunque: sono più le persone che leggono un messaggio di quelle che ne mandano uno, probabilmente perché leggere un messaggio richiede meno tempo ed è meno distraente. La metà delle persone, tuttavia, risponde al telefono se si tratta di una telefonata importante: il 52 per cento hanno recentemente tirato fuori il cellulare in una situazione conviviale per “mettersi in pari con del lavoro da finire”.
Non si può: usare il telefono durante un pasto, che sia con i parenti o con gli amici. La maggior parte degli adulti pensa che sia maleducato usare il telefono a tavola, in particolare durante pranzi o cene di famiglia. Questa cosa potrebbe però cambiare: più della metà delle persone tra i 18 e i 29 anni pensa che sia accettabile mandare messaggi al ristorante.
Si può: usare il telefono per fare video e foto, in qualsiasi situazione. Tutti sono d’accordo che ormai gli smartphone sono anche delle macchine fotografiche. Quasi il 60 per cento delle persone intervistate hanno detto di avere usato il telefono per fare foto o video mentre erano in compagnia di altre persone. Le persone più giovani si spingono ancora più in là, postando foto e video sui social network quando sono ancora in compagnia dei loro amici.
Si può: rispondere al telefono in presenza di altre persone. Il 52 per cento delle persone dice di farlo.
Non si può: usare il telefono per evitare conversazioni o persone. Davvero poche persone hanno ammesso di usare il telefono come una sorta di scudo per evitare qualcuno o una certa situazione: questo è probabilmente un segnale di quanto sia ancora considerata inaccettabile la pratica. Solo il 10 per cento degli adulti dice di aver usato il telefono per evitare una conversazione, e il 16 per cento dice di averlo fatto perché annoiati delle persone con cui erano. È interessante che la tattica di usare il telefono come scudo sia più comune tra le giovani donne, forse perché sono le persone che ricevono più attenzioni non richieste.
Si può: usare il telefono mentre si è con amici e parenti per cercare informazioni importanti. Sapete voi quali sono le cose che si possono fare: controllare una mappa, mandare un messaggio velocissimo (stai arrivando?) e fare una ricerca su Google per chiudere una scommessa. La maggior parte delle persone che possiede uno smartphone ha fatto una di queste cose recentemente e la maggior parte delle persone dice di non spegnere la suoneria del telefono troppo spesso.
Non si può: usare il cellulare per passare il tempo e senza un vero scopo mentre si è con qualcun altro. Le persone che controllano il telefono o una notifica senza una ragione precisa di fronte a un’altra persona, “solo per avere qualcosa da fare”, sono relativamente poche (per la verità le persone più giovani non rispettano questa regola, quindi la norma potrebbe presto cambiare).
Molte di queste cose sono semplice buon senso (in teoria, almeno, la maggior parte delle norme di “etichetta” dovrebbero esserlo). La questione di fondo è che la nostra comprensione dei cellulari sta cambiando: se prima li vedevamo come strumenti per utilizzo solitario – altamente personali, auto-diretti, isolanti – ora abbiamo capito che possono essere usati in modo sociale. La regola qui, come in tutte le questioni sociali, è fare le cose con moderazione.
Niente di tutto questo, tuttavia, sarà rassicurante per i più tradizionalisti. «Vi ricordate i tempi quando le persone si guardavano in faccia mentre si parlavano?», «Che fine ha fatto la buona educazione?».
A questo proposito si può far notare che le “buone maniere” sono sempre cambiate assecondando le nuove tecnologie, almeno da quando le “buone maniere” sono state codificate. Prendete la forchetta, considerata scandalosa quando fu inizialmente introdotta in Europa. Prima della forchetta era considerato il massimo della maleducazione non mangiare da un piatto comune con le proprie mani. Con il tempo la forchetta ha riscritto le regole, dandoci i posti fissi a tavola e il galateo vittoriano.
L’etichetta cambia, è un fatto della vita, e questo non è né buono né cattivo. Con tutta probabilità i nostri discendenti cyborg guarderanno a noi e rideranno.
© 2015 Washington Post