A Kos continuano gli sbarchi
Le foto degli arrivi dei migranti sull'isola greca molto vicina alla Turchia e dei rifugi di fortuna dove trovano riparo in attesa di ripartire
A Kos, un’isola greca molto vicina alla Turchia interessata da un elevatissimo flusso di migranti, la situazione si è lentamente attenuata rispetto a due settimane fa, quando ci fu un picco di 7000 migranti che attendevano di essere identificati dalle autorità greche (che hanno avuto enormi difficoltà a gestirli). A Kos, comunque, gli sbarchi stanno continuando anche in questi giorni: decine di persone arrivano da Siria, Pakistan e Afghanistan spesso con imbarcazioni di fortuna, dato che la costa della Turchia dista solamente 3 chilometri. Poco distante dall’isola, fra l’altro, sabato 29 agosto un migrante di 17 anni è morto in seguito a una sparatoria fra la polizia e i trafficanti della nave su cui viaggiava.
Diverse persone, una volta arrivate sulle spiagge di Kos, si mettono a pregare ringraziando per essere arrivate sane e salve. Dopo, vengono ospitate all’interno o nei pressi di alberghi abbandonati e centri di fortuna, in attesa di ripartire. A Kos, infatti, le persone non arrivano per restare, bensì per proseguire il loro viaggio verso l’Europa. Un desiderio condiviso dalla stragrande maggioranza dei circa 160mila migranti arrivati in Grecia nel 2015, dei quali 21mila arrivati solamente nell’arco della prima settimana di agosto.