È morto Josef Wesolowski, ex nunzio apostolico sotto processo in Vaticano per reati di pedofilia
Nella notte tra giovedì 27 e venerdì 28 agosto è morto Josef Wesolowski, ex nunzio apostolico già ridotto allo stato laicale dalle autorità della Santa Sede e sotto processo in Vaticano per reati di pedofilia: aveva 67 anni.
Secondo le prime notizie si tratterebbe di morte naturale anche se è stata disposta un’autopsia. Wesolowski aveva avuto di recente dei problemi di salute e in luglio era stato ricoverato in ospedale.
Wesolowski era l’ex nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana arrestato in Vaticano nel settembre del 2014 nell’ambito di una inchiesta per pedofilia: possedeva un archivio con migliaia di fotografie e immagini di minori senza vestiti o costretti a fare sesso con persone adulte. Stando al capo di imputazione contro Wesolowski, in molti casi il materiale sarebbe stato scaricato direttamente da Internet, mentre in altri le foto e i video sarebbero stati realizzati direttamente con cellulari e fotocamere.
Wesolowski era già stato messo sotto inchiesta per pedofilia sia a Santo Domingo sia in Polonia, perché in base agli accordi internazionali ogni paese ha il diritto di perseguire i propri cittadini anche per i reati commessi all’estero. L’ex arcivescovo polacco, nominato da Giovanni Paolo II, era da tempo al centro delle attenzioni di magistrati e istituzioni internazionali per le accuse di pedofilia nei suoi riguardi. Lo scorso agosto il New York Times aveva pubblicato un’inchiesta piuttosto dettagliata dove ricostruiva le accuse contro Wesolowski, basandosi sulla testimonianza diretta di minorenni che avevano dichiarato di essere stati adescati e di avere subito abusi. L’arresto aveva permesso a Wesolowski di evitare l’estradizione verso Santo Domingo o la Polonia, dove sarebbe stato giudicato da tribunali regolari.