Google assume anche con il motore di ricerca
Uno sviluppatore stava cercando informazioni online su un linguaggio di programmazione e Google lo ha messo alla prova: alla fine è stato assunto
Max Rosett è un programmatore informatico e di recente ha spiegato come ha ottenuto un posto di lavoro a Google. Sul sito The Hustle ha scritto che tempo fa stava lavorando a un programma per conto del sito di informazioni immobiliari Apartment List, ma non riusciva a capire parte del linguaggio di programmazione che avrebbe dovuto usare. Come fanno centinaia di milioni di persone ogni giorno, Rosett ha aperto il browser del suo computer per cercare qualche aiuto attraverso Google. All’interno del modulo del motore di ricerca ha inserito la frase “python lambda function list comprehension”: Python è un linguaggio di programmazione che viene utilizzato per lo sviluppo di svariate applicazioni ed esiste dai primi anni Novanta, con diverse evoluzioni.
Rosett ha notato che nella classica pagina con l’elenco dei link verso i risultati della ricerca c’era anche una sezione, che di solito non compare, curata direttamente da Google e con la scritta: “Parli la nostra lingua. Sei pronto per una sfida?”. Cliccandoci sopra, Rosett ha ricevuto un accesso a Foo.bar, uno strumento usato da Google per proporre una serie di test di programmazione usati – in alcuni casi – per valutare la preparazione di chi si propone per un lavoro presso l’azienda. Rosett è riuscito a risolvere alcuni problemi, il sistema ha registrato le sue risposte: tre mesi dopo qualcuno dalle risorse umane di Google si è messo in contatto con lui per proporgli colloqui più approfonditi e in ultima istanza un posto di lavoro.
Su The Hustle, Rosett ha spiegato: “Foo.bar è una tattica geniale per fare assunzioni. Google l’ha usato per trovarmi prima che io stesso decidessi di propormi, e mi hanno fatto sentire importante. Allo stesso tempo hanno rispettato la mia privacy e non mi hanno contattato prima di dirmi esplicitamente che volevano utilizzare le mie informazioni”. Qualcosa di analogo era già stato segnalato da un altro utente lo scorso anno, cosa che conferma una particolare attenzione di Google verso possibilità creative – e a quanto pare efficaci – per trovare nuovo personale, oltre ai classici sistemi che utilizza per valutare le persone che si candidano spontaneamente.
Mark Bergen di Re/code si è messo in contatto con Google per avere un commento e qualche conferma su questo metodo per trovare nuovi programmatori. L’azienda ha risposto con un messaggio in codice con il sistema numerico esadecimale (hex):
\u0050\u0075\u007a\u007a\u006c\u0065\u0073\u0020\ u0061\u0072\u0065\u0020\u0066\u0075\u006e\u002e\ u0020\u0053\u0065\u0061\ u0072\u0063\u0068\u0020\u006f\u006e\u002e
Tradotto in noiosissime lettere dell’alfabeto diventa:
Puzzles are fun. Search on.
(“Gli enigmi sono divertenti. Continua a cercare.”)