L’ISIS ha distrutto un tempio a Palmira
Il tempio di Baal Shamin faceva parte di uno dei siti archeologici più importanti di tutto il Medio Oriente, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO
L’ISIS (o Stato Islamico) ha distrutto il tempio di Baal Shamin nell’antica città di Palmira, un sito archeologico nella parte centrale della Siria e uno dei più importanti di tutto il Medio Oriente, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Palmira è stata conquistata dall’ISIS lo scorso maggio e in giugno si era diffusa la notizia che il gruppo aveva iniziato a piazzare bombe e trappole esplosive nell’antica città.
Secondo un funzionario siriano che dirige i musei della Siria e sovrintende i beni archeologici del paese è stata posizionata «una grande quantità di esplosivo nel tempio e l’edificio è stato in gran parte distrutto: la cella e le colonne che la circondano sono crollate». Ma secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’esplosione è avvenuta un mese fa.
Gli edifici più importanti di Palmira, compreso il tempio distrutto dedicato a una divinità assimilabile a Mercurio, furono costruiti quasi interamente dai romani e dai loro alleati tra il Primo e il Terzo secolo d.C. Il sito era già stato danneggiato in passato a causa dei bombardamenti. L’ISIS ha già distrutto diversi siti archeologici in Siria e in Iraq: Nimrud, la città che fu capitale dell’Impero assiro, e Hatra, città fondata dalla dinastia seleucide nel Terzo secolo a.C. Lo scorso 18 agosto l’ISIS aveva decapitato a Palmira Khaled al Asaad, ex direttore del sito archeologico.