L’affollata e anacronistica Camera dei Lord
In barba alle frequenti richieste di riforma o eliminazione della sua anomalia, il primo ministro britannico David Cameron ora vuole nominarne altri 50
Nel parlamento del Regno Unito ci sono troppi Lord: sono 781 e la sala in cui si riuniscono è diventata troppo piccola per ospitarli tutti insieme. L’istituzione che formano nel loro complesso, la Camera dei Lord, è l’assemblea politica più numerosa al mondo dopo il Congresso del popolo cinese e il primo ministro David Cameron vorrebbe aumentarla ulteriormente di numero, nominando cinquanta nuovi lord nei prossimi giorni. Sarà, ha scritto il quotidiano britannico The Indipendent: «un nuovo colpo per la traballante credibilità della Camera dei Lord». Indebolita dagli scandali, l’ultimo la scorsa settimana, e dalle funzioni dubbie, la Camera dei Lord sembra sempre a rischio di riforme o addirittura di abolizione, ma fino ad oggi è sempre riuscita a sopravvivere nella sua anomalia.
La Camera dei Lord risale ai tempi dell’Inghilterra medioevale, quando il primitivo parlamento dell’epoca si separò in una camera alta dove sedevano vescovi e membri della grande aristocrazia, e una camera bassa che ospitava i rappresentanti delle città e i piccoli aristocratici di campagna. Nei secoli successivi, l’influenza della Camera dei Comuni (o “Camera bassa”) aumentò mano a mano che cresceva l’influenza di mercanti e borghesi rispetto a a quella dei grandi aristocratici. Nel corso dell’Ottocento e poi del Novecento, il potere dei Lord venne ulteriormente eroso man mano che i principi democratici si radicavano sempre più estesamente, fino ad arrivare ad oggi, quando i Lord e la loro camera sono diventati quasi soltanto un costoso organo simbolico.
La loro principale funzione è verificare e modificare i progetti di legge proposti dalla Camera dei Comuni prima della votazione finale, ma hanno moltissimi limiti in questa pratica. Possono ad esempio fare ostruzionismo ad alcune leggi, ma non oltre un certo tempo. Possono modificare le leggi, ma per tradizione non si oppongono mai ad una richiesta avanzata dai Comuni con decisione. Come ha scritto il New York Times in questi giorni per spiegare la capacità della Camera di sopravvivere così a lungo: «I Lord sanno qual è il loro posto». Inoltre la Camera dei Lord non ha alcun potere decisionale sulla durata del governo in carica, né può sfiduciare il primo ministro. Una piccola funzione che si è ritagliata ultimamente è quella di convertire in legge le direttive dell’Unione Europea.
Nonostante i poteri limitati, appartenere alla Camera dei Lord riserva diversi privilegi che rendono piuttosto ambito un posto nella sala sovraffollata. Un Lord ha diritto a uno stipendio di più di 400 euro per ogni seduta alla quale partecipa (senza alcun obbligo di rinunciare a precedenti occupazioni). Inoltre, oltre al prestigio pubblico e sociale della carica e delle sue ricadute, i Lord hanno diritto ad un ufficio nel Parlamento e possono accedere a luoghi esclusivi, come il parcheggio dei Lord, il bar dei Lord e il ristorante dei Lord. L’anno scorso i Lord sono riusciti ad opporsi a un progetto di legge che avrebbe unificato il servizio di bar e ristorazione di Lord e Comuni, sulla base del fatto che la qualità dei loro servizi ne avrebbe risentito notevolmente.
I costi dei Lord, divisi per singolo parlamentare, sono inferiori a quelli dei Comuni, ma la scarsa importanza nel processo democratico britannico di questa camera ha fatto sì che negli anni siano stati fatti numerosi tentativi di riforma per ridurne ulteriormente i costi ad esempio tagliando il numero dei Lord (l’ultimo tentativo è stato fatto proprio da David Cameron nel 2012). Una delle accuse più frequenti è quella di essere una reliquia del passato del tutto inadatta a una democrazia del Ventunesimo secolo. Nessun Lord viene infatti eletto democraticamente: sono quasi tutti nominati e siedono al loro posto a vita (o fino alle dimissioni). Poi 92 sono lord per diritto ereditario (sono quelli che appartengono alle storiche grandi famiglie aristocratiche) mentre altri 26 membri sono vescovi della Chiesa d’Inghilterra.
Il meccanismo della nomina è una delle principali ragioni per cui la Camera dei Lord è riuscita a sopravvivere fino ad oggi. I Lord vengono nominati dal re su proposta del primo ministro che in genere propone ex-ministri, alleati politici, funzionari di partito o altre persone con cui lui o il suo partito hanno stretto accordi politici. In altre parole, la Camera dei Lord è un posto dove le forze politiche di maggioranza possono sistemare amici ed alleati arrivati più o meno al termine della loro carriera politica e farlo a spese dei contribuenti inglesi. Visto che ogni primo ministro tende a nominare i suoi alleati, ad ogni cambio di maggioranza la Camera dei Lord viene rinvigorita con un’infornata di nuovi membri per ripristinare i rapporti di forza tra i principali partiti.
Il risultato di questa situazione è una Camera affollata e composta per più della metà di ultrasettantenni. Su 781 lord, 589 sono maschi e solo due hanno meno di 39 anni. Seguendo le antiche tradizioni, in queste settimane il primo ministro Cameron ha annunciato di voler nominare 50 nuovi lord per ripristinare una netta maggioranza dei conservatori, come quella attualmente presente ai Comuni uscita dalle ultime elezioni. Nell’attuale Camera dei Lord, infatti, i LibDem, un partito che era andato molto bene alle elezioni del 2010, sono rappresentanti da ben 101 Lord, molti dei quali nominati dallo stesso Cameron nel corso della scorsa legislatura per fare un piacere ai suoi alleati. Oggi ai Comuni i LibDem sono soltanto otto.
Come se non bastassero i costi, le anomalie storiche e la mancanza di un’utilità pratica, la Camera dei Lord è anche oggetto di frequenti scandali e i tabloid tengono d’occhio il comportamento dei Lord con quasi altrettanto scrupolo di quello che mostrano per la famiglia reale. Una settimana fa uno di questi giornali scandalistici ha pubblicato il filmato di un lord mentre in una camera di albergo sniffava cocaina dal seno di una prostituta. Il parlamentare in questione, Lord Sewel, è stato costretto a dimettersi tra l’imbarazzo generale. Fino a una settimana fa, Lord Sewel presiedeva il comitato incaricato di vigilare sugli standard morali della Camera dei Lord.