Skatepark abusivi
Piste da skateboard costruite senza autorizzazioni in luoghi abbandonati, fotografate da Richard Gilligan
Il fotografo e skater irlandese Richard Gilligan ha trascorso quattro anni fotografando decine di skatepark autocostruiti, molti dei quali abusivi, in giro per gli Stati Uniti e l’Europa, raccogliendo le foto del suo progetto nel libro DIY/Underground Skateparks. Chi fa skateboard è spesso costretto a “inventarsi” delle piste dove potersi allenare, sia per la mancanza di strutture che per il bisogno di molti di loro di “restare sulla strada” e di evitare infrastrutture che interferiscono con il loro senso di libertà. La maggior parte di questi parchi sono stati costruiti senza autorizzazioni in luoghi abbandonati, molto spesso zone periferiche, sotto a cavalcavia autostradali o fabbriche deserte, utilizzando l’architettura esistente (dossi e rampe di cemento) o integrandola con materiale di recupero, come rampe di legno o tubi di lamiera.
Alcuni di questi parchi abusivi, come il Southbank Skatepark di Londra o l’FDR Skatepark di Philadelphia, sono poi diventati così famosi per le loro comunità da essere riconosciuti legalmente dalle autorità. Gilligan era interessato a rappresentare non gli skater all’opera, quanto i contesti urbani in cui nascono questi parchi, e il modo in cui si fondono con l’ambiente circostante: “molte persone hanno paragonato questi luoghi alle tane degli animali selvatici”, ha spiegato il fotografo, “ed è un paragone che mi piace. Molto spesso gli skater devono trasformare una situazione negativa in un’opportunità. Osservano il mondo che li circonda con uno sguardo furbo e pieno di fantasia”.