Cosa sappiamo dell’attentato a Bangkok
Molto poco, non si sa ancora chi l'ha compiuto e perché: la polizia ha diffuso un disegno del principale sospettato e sta cercando altri due uomini presenti sul luogo dell'esplosione
La polizia thailandese ha diffuso mercoledì un disegno che mostra la faccia dell’uomo che si sospetta essere il responsabile dell’attentato di lunedì 17 agosto al tempio induista Erawan, a Bangkok, in cui sono rimaste uccise 20 persone. L’uomo – che non è stato ancora identificato – è quello che si vede in un video girato da alcune telecamere a circuito chiuso sul luogo dove si presume sia stata lasciata la bomba: nel video si vede una persona con una maglietta gialla che lascia su una panchina un grosso zaino. La polizia ha detto di credere che all’interno dello zaino fosse nascosta la bomba, e ha aggiunto che probabilmente l’uomo è stato aiutato da qualcuno. Contro di lui è stato intanto emesso un mandato di cattura, nonostante la sua identità non sia ancora nota. Un portavoce della polizia ha poi detto che sono ricercati altri due uomini che si vedono nel filmato girato dalle telecamere a circuito chiuso: non sono state diffuse altre informazioni a riguardo.
Il disegno del principale sospettato per l’attentato a Bangkok diffuso dalla polizia thailandese. (Royal Thai Police via AP)
Finora non si sa molto altro dell’attentato a Bangkok. La bomba è esplosa alle 14 ora italiana di lunedì – in Thailandia erano le 19 – in un angolo particolarmente frequentato e trafficato della capitale thailandese, dove in passato si erano tenute anche diverse manifestazioni politiche. Oltre ai 20 morti – tra i quali ci sono anche cittadini stranieri provenienti da Cina, Hong Kong, Regno Unito, Indonesia, Malesia e Singapore – nell’attentato sono rimaste ferite più di 120 persone. Il tempio, che è una meta molto popolare e visitata sia dai turisti che dai membri di diverse comunità buddiste, è stato riaperto oggi. Il corrispondente di BBC a Bangkok ha detto che questa mattina le misure di sicurezza attorno al tempio non erano più rigide del solito e che i turisti sono potuti entrare senza che ci fossero particolari controlli. Ha detto anche che gli ultimi resti delle persone uccise nell’attentato sono stati rimossi dal tempio solo questa mattina.
ดูกันชัดๆ! นาทีผู้ต้องสงสัย คล้ายชาวต่างชาติ ปลดเป้สะพาย บริเวณม้านั่งภายในศาลพระพรหม ก่อนเกิดเหตุ #ระเบิดราชประสงค์ ไม่กี่นาที #ไทยรัฐ
Posted by Thairath on Tuesday, 18 August 2015
Il maggior generale Weerachoon Sukhontapatipak, portavoce della giunta militare al potere in Thailandia, ha detto che dalle prime indagini sembra che l’attentatore non sia thailandese. Finora comunque non è chiaro né chi abbia compiuto l’attentato né perché. Il capo della polizia nazionale thailandese, Somyot Poompanmoung, ha detto ad Associated Press che l’attacco non è stato compiuto da una sola persona e ha aggiunto di essere sicuro che siano coinvolti dei cittadini thailandesi. Riferendosi al principale sospettato, Somyot ha detto: «Non l’ha fatto da solo di sicuro. C’è dietro una rete». Le difficoltà a ricostruire quello che è accaduto dipendono dal fatto che gli attentati a Bangkok sono molto rari, anche se dal colpo di stato del maggio 2014 ci sono state tre bombe in città. Lunedì la polizia ha trovato altre due bombe inesplose in zone non lontane dal tempio.
Finora si sono fatte diverse ipotesi sulle responsabilità dell’attacco: alcuni hanno parlato dei separatisti islamici del sud del paese, che però storicamente non hanno mai attaccato al di fuori delle loro aree. Altri hanno parlato della possibilità che la bomba abbia a che fare con la difficile situazione di politica interna della Thailandia, che da oltre un anno è governata da una giunta militare. Il capo della polizia Somyot ha detto che le autorità stanno valutando anche l’ipotesi che l’attentato sia stato compiuto da uiguri, una minoranza musulmana che abita soprattutto la regione cinese dello Xinjiang e che in passato è stata accusata dal governo cinese di avere compiuto degli attentati in Cina con l’obiettivo di ottenere l’indipendenza. All’inizio di luglio il governo thailandese era stato molto criticato per avere estradato 109 uiguri in Cina: diverse associazioni per la difesa dei diritti umani avevano sostenuto che gli uiguri estradati avrebbero potuto subire delle persecuzioni da parte del governo cinese. Al momento, comunque, non c’è alcuna prova che possa sostenere quest’ultima ipotesi.
Riguardo alla piccola granata lanciata da un ponte martedì alle 14 ora locale, la polizia ha detto di non poter escludere un legame con l’attentato al tempio induista Erawan. Il primo ministro thailandese Prayuth Chanocha ha detto che la bomba al tempio «è stato il peggior incidente mai accaduto in Thailandia». Secondo il governo, l’attentato ha avuto l’obiettivo di colpire gli stranieri e il turismo della Thailandia.