I documenti di Snowden su AT&T e la NSA
Una delle più importanti compagnie telefoniche private americane dava al governo «miliardi» di email e telefonate effettuate sulla sua rete, scrive il New York Times
Sabato 15 agosto il New York Times ha pubblicato un lungo articolo sui rapporti fra National Security Agency – l’agenzia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti – e AT&T, una delle più importanti compagnie telefoniche private americane. L’articolo è basato su documenti forniti dall’ex collaboratore della NSA Edward Snowden, già fonte di molte altre inchieste sulle attività di spionaggio dell’agenzia federale americana. Secondo il New York Times, AT&T ha avuto un ruolo molto rilevante nell’applicazione del programma speciale di sorveglianza previsto dall’amministrazione Bush in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001: dall’ottobre 2001 ha infatti fornito al governo americano «miliardi» di email e telefonate effettuate sulla propria rete. Fra le altre cose, ha ceduto volontariamente email scambiate da cittadini non americani – cosa che non è tenuta a fare, per legge – e ha fornito assistenza tecnica all’amministrazione americana per il suo programma di spionaggio al quartier generale dell’ONU. I documenti ottenuti dal New York Times si riferiscono al periodo 2003-2013: non è chiaro se oggi AT&T e la NSA abbiano ancora una relazione simile.
Da anni i giornali americani sospettavano che la NSA avesse lavorato a stretto contatto con alcune delle principali compagnie telefoniche degli Stati Uniti: nel 2013 un documento scritto dall’ispettore generale della stessa NSA e pubblicato dal Guardian conteneva l’indicazione che una società con la quota di mercato compatibile a quella di AT&T avesse collaborato con l’amministrazione Bush per il suo programma speciale di sorveglianza. I nuovi documenti – che non fanno direttamente il nome di AT&T, ricostruito però con sicurezza dal New York Times – forniscono diversi dati relativi al rapporto fra NSA e AT&T. Secondo il New York Times, il programma di collaborazione fra l’agenzia e la compagnia telefonica si chiama Fairview ed è il più costoso fra simili programmi di collaborazione: nel 2011 è costato al governo federale 188,9 milioni di dollari, più del doppio del secondo programma più ampio, Stormbrew (che prevedeva una collaborazione fra la NSA e un altro grosso operatore telefonico americano, Verizon).
Fairview esiste dal 1985, ma AT&T ha iniziato a inviare costantemente email e telefonate in suo possesso a partire dall’ottobre del 2001. Secondo il New York Times, una delle prove della relazione “speciale” fra AT&T e la NSA è data dallo zelo col quale la compagnia telefonica applicò le nuove norme del programma di sorveglianza: nel 2001 consegnò le prime email e telefonate «nel giro di alcuni giorni», mentre altre compagnie telefoniche iniziarono a farlo solo nel febbraio del 2002. Secondo i documenti ottenuti dal New York Times, durante uno dei primi mesi della nuova collaborazione, AT&T inviava alla NSA «più di un milione di email al giorno», oltre a circa 400 miliardi di “metadati” al mese sulle proprie connessioni Internet – che includevano ad esempio dati sui soggetti coinvolti in conversazioni via mail, ma non il loro contenuto.
Non è chiaro se Fairview sia attivo ancora oggi: secondo i documenti pubblicati dal New York Times, ancora nel 2013 il programma aveva accesso a circa 60 milioni di email al giorno scambiate fra cittadini non americani e ottenute grazie ad AT&T. Nell’ultimo anno le attività della NSA, soprattutto per quanto riguarda la raccolta in massa di dati sulle telecomunicazioni, sono state in parte ridimensionate. A giugno del 2015 il presidente Barack Obama ha firmato una nuova legge che limita le capacità del governo di raccogliere informazioni sui dati telefonici, ma il provvedimento si applica solo per i cittadini statunitensi e non riduce quindi più di tanto le attività all’estero della NSA.