La Grecia ha approvato il nuovo prestito
Dopo un lunghissimo dibattito, e solo grazie ai voti dell'opposizione: 31 parlamentari di Syriza – tra cui lui – hanno votato contro
Il Parlamento della Grecia ha approvato l’accordo trovato dal governo Tsipras con i creditori internazionali, che prevede una serie di riforme in cambio di un nuovo prestito da 86 miliardi di euro. L’accordo – che prevede tra le altre cose diversi tagli alla spesa dello stato – è stato approvato nella mattina del 14 agosto con 222 voti favorevoli dopo un lunghissimo dibattito iniziato la notte del 13 agosto. Altri 64 parlamentari – fra cui 31 di Syriza, il partito principale della maggioranza – hanno votato “no”, mentre 11 si sono astenuti. Ora il piano dovrà essere approvato un’ultima volta dall’Eurogruppo – il coordinamento dei ministri delle Finanze dei paesi che adottano l’euro come moneta – e dai parlamenti di alcuni paesi della zona euro (per esempio la Germania e la Spagna). La prima tranche di nuovi prestiti dovrebbe essere di 25 miliardi di euro: più che sufficienti affinché la Grecia possa ripagare per prima cosa un debito 3,2 miliardi di euro contratto con la Banca Centrale Europea, che scade il 20 agosto.
Stando ai numeri, l’accordo è passato principalmente grazie ai voti dell’opposizione: secondo BBC 31 dei parlamentari di Syriza, il partito principale della maggioranza di governo e di cui fa parte il primo ministro Alexis Tsipras, hanno votato contro, mentre 11 si sono astenuti dalla votazione. Fra quelli che hanno votato contro c’è anche l’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Durante la discussione parlamentare, diversi parlamentari di Syriza hanno criticato molto duramente Tsipras: fra questi, uno dei più visibili è stato Panayiotis Lafazanis, ex ministro dell’Energia del governo Tsipras e capo della corrente di sinistra “Piattaforma Rossa” di Syriza, il quale ha detto che non appoggerà più Tsipras, di fatto sfiduciandolo. Secondo il Guardian la presidente del parlamento greco Zoe Konstantopoulou – un altro membro della corrente “radicale” di Syriza – ha praticamente fatto ostruzionismo al governo «sollevando una lunga serie di obiezioni e questioni procedurali» riguardo l’accordo, impedendo che la discussione principale iniziasse prima delle quattro di mattina.
Secondo i conti del giornale greco Kathimerini, nel caso in cui tutti i parlamentari di Syrizia che oggi hanno votato contro o si sono astenuti passassero all’opposizione, la maggioranza di Tsipras disporrebbe di soli 118 voti, due in meno di quelli richiesti per superare una possibile mozione di sfiducia. Kathimerini aggiunge che per questo motivo Tsipras sta valutando la possibilità di chiedere un voto di fiducia sul proprio governo. La tv greca Skai TV ha detto invece che Tsipras chiederà un voto di fiducia sul proprio governo il 20 agosto, e che in caso di sconfitta potrebbero essere indette nuove elezioni.