L’arresto di Igor Markov a Sanremo
Un ex parlamentare ucraino e filo-russo, ricercato dall'Ucraina, è stato arrestato in Liguria: ora si deve decidere sulla sua estradizione
Mercoledì mattina l’ex parlamentare ucraino Igor Markov, 42 anni, è stato arrestato dalla polizia italiana a Sanremo, in Liguria. Markov è conosciuto per essere uno dei leader dell’”Ukraine Salvation Committee”, un gruppo ucraino di orientamento filo-russo i cui membri vivono a Mosca, in Russia. La polizia italiana ha arrestato Markov sulla base di un mandato di arresto dell’Interpol, la polizia internazionale, spiccato su richiesta del governo ucraino e relativo a vicende risalenti al 2007. Secondo le autorità ucraine, otto anni fa Markov fu a capo di una manifestazione antigovernativa violenta che si tenne a Odessa, la sua città natale, non lontano dal confine con la Moldavia.
L’arresto di Markov è stato raccontato nei dettagli da alcuni giornali italiani, tra cui Repubblica e il Secolo XIX. Markov è arrivato all’aeroporto milanese di Malpensa martedì mattina. Le autorità italiane lo hanno riconosciuto – il suo nome figura tra quelli segnalati dall’Interpol alle autorità di tutti i paesi dell’organizzazione, tra cui l’Italia – e lo hanno fermato a lungo per svolgere diversi controlli. Alla fine però non l’hanno arrestato, e non è chiaro il perché. Repubblica scrive che un motivo potrebbe essere legato al fatto che Markov possiede due passaporti, uno ucraino e uno russo, e che il doppio passaporto abbia in qualche modo convinto le autorità italiane a lasciarlo andare. La stampa italiana parla anche di un passaporto “diplomatico” ma non è chiaro a cosa ci si riferisca: Interfax Ucraina, agenzia di stampa ucraina, ha scritto che il ministro degli Esteri ucraino ha confermato che il passaporto diplomatico di Markov è stato annullato dopo la fine del suo incarico parlamentare, nel 2014.
Le autorità italiane, dopo aver permesso a Markov di lasciare Malpensa, hanno deciso comunque di tenerlo sotto sorveglianza. Markov è stato seguito fino all’Hotel de Paris di Sanremo, a un centinaio di metri dal casinò cittadino. Il Secolo XIX ha scritto che all’Hotel de Paris Markov «si è incontrato con due uomini d’affari russi che l’hanno raggiunto in un secondo momento. Alla reception Markov aveva dato un passaporto russo ma quando i poliziotti gli hanno perquisito la stanza ne ha mostrato, inutilmente, anche uno diplomatico ucraino». La sera di martedì Markov ha superato per qualche ora il confine con la Francia ed è andato a Montecarlo a passare una serata con altre persone in un ristorante di lusso. Al suo ritorno all’Hotel de Paris, Markov è stato arrestato dalla polizia italiana.
Markov è stato poi portato nel carcere di Sanremo e probabilmente già domani la Corte d’Appello di Genova deciderà se prolungare la misura restrittiva in carcere, in attesa che si decida per l’estradizione richiesta dal governo ucraino. Dal momento dell’arresto il governo ucraino ha 40 giorni per presentare tutti i documenti al tribunale di Genova riguardo l’estradizione di Markov. L’ultima parola sull’estradizione, comunque, spetterà al governo italiano.
La stampa ucraina si era occupata di Markov già nel 2013 per una vicenda piuttosto complicata legata al suo seggio in Parlamento. Markov, fondatore del partito ucraino Rodina (di orientamento filo-russo), era stato eletto al Parlamento ucraino nell’ottobre del 2012 battendo nella sua circoscrizione un candidato del Partito delle Regioni, il partito politico dell’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych, al governo fino al febbraio 2014. Dopo essere entrato in Parlamento, comunque, Markov aveva aderito al gruppo del Partito delle Regioni, prendendo però posizioni autonome su diverse questioni. Nel settembre del 2013 un tribunale ucraino aveva sostenuto che Markov avesse imbrogliato durante la sua elezione a parlamentare e gli aveva tolto il seggio. Attorno alla questione c’erano state diverse polemiche, perché Markov aveva accusato il tribunale di avere preso quella decisione per dei motivi politici. Markov aveva quindi lasciato il suo incarico e per un breve periodo era stato incarcerato a Odessa per avere organizzato alcune proteste violente nel 2007, le stesse a cui si riferisce il mandato di cattura internazionale dell’Interpol.
Una volta uscito su cauzione, Markov se n’era andato dall’Ucraina e si era rifugiato in Russia. Qui nell’agosto 2015 si era unito all’”Ukraine Salvation Committee” guidato dall’ex primo ministro ucraino Mykola Azarov – anch’egli ex membro del Partito delle Regioni – ma su posizioni diverse da quelle dell’ex presidente Yanukovych.