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  • Giovedì 13 agosto 2015

Le foto di un altro giorno a Kos

Sull'isola greca sono arrivati nuovi profughi, ma anche una nave da crociera mandata dal governo per semplificare le procedure di accoglienza

Kos, Grecia. 
(ANGELOS TZORTZINIS/AFP/Getty Images)
Kos, Grecia. (ANGELOS TZORTZINIS/AFP/Getty Images)

Nella notte tra mercoledì e giovedì sono arrivati nuovi migranti sull’isola greca di Kos, che negli ultimi mesi è usata come punto di passaggio da migliaia di profughi per raggiungere il continente europeo. L’arrivo di migliaia di migranti a Kos ha messo parecchio in difficoltà il governo greco, che si è dimostrato totalmente impreparato di fronte a un’emergenza di questo tipo. Negli ultimi giorni la situazione è diventata molto difficile, anche per via di alcuni interventi piuttosto violenti della polizia greca per contenere scontri e tensioni iniziati tra migranti. Nella notte tra mercoledì e giovedì la polizia greca ha prodotto permessi temporanei di viaggio per circa mille persone, ma la maggior parte dei problemi a Kos non è stata ancora risolta.

L’isola di Kos è diventata un punto di passaggio per molti migranti grazie alla sua posizione geografica: è un’isola del Dodecaneso e di fatto è più vicina alla costa della Turchia che a quella della Grecia. Le sue coste sono separate dalla Turchia da circa tre chilometri di mare, cosa che rende relativamente semplice la traversata anche a bordo di piccoli gommoni o barche a remi. Molti migranti che arrivano a Kos hanno iniziato il loro viaggio dalla Siria, da dove sono scappati per via della guerra. Dopo avere raggiunto la Turchia – Siria e Turchia condividono un lungo confine, in diversi punti molto “poroso” e poco controllato dalle autorità turche – i migranti passano da Kos sperando di ricevere un permesso o dei documenti provvisori per poter continuare il viaggio verso la Grecia continentale, che però è impossibile da raggiungere con imbarcazioni piccole o mezzi di fortuna.

Mercoledì la polizia greca aveva chiuso un migliaio di profughi all’interno dello stadio di Kos, dopo che altre soluzioni erano fallite a causa di alcuni scontri iniziati tra i migranti in fila in attesa di ottenere dei documenti provvisori per proseguire il viaggio. Nella notte tra mercoledì e giovedì la polizia greca è riuscita ad accelerare le procedure per l’emissione dei documenti a quasi tutti i migranti chiusi nello stadio il giorno precedente. La situazione di emergenza, comunque, non è stata risolta: molti altri migranti sono in attesa fuori dallo stadio per ottenere i documenti e il flusso di persone provenienti dalle coste turche non sembra diminuire. Tra gli altri, giovedì sono arrivati a Kos più di 200 curdi siriani che abitavano a Kobane, la città al confine con la Turchia che è stata completamente distrutta dagli scontri tra curdi e Stato Islamico (o ISIS).

Giovedì sono arrivati a Kos nuovi agenti antisommossa greci, come misura di contenimento di nuovi eventuali disordini sull’isola. Il ministro dello stato greco, Alekos Flabouraris, ha poi deciso di mandare a Kos una nave da crociera che opererà come punto di accoglienza dei migranti. La nave può ospitare circa 2500 persone e rimarrà attraccata al principale porto di Kos con il compito di facilitare il processo di accoglienza dei migranti. Kos ha 33mila abitanti e al momento sull’isola si trovano 7mila persone che hanno richiesto dei documenti per proseguire il viaggio verso l’Europa continentale.