La mostra fotografica sulle grandi navi a Venezia è stata sospesa
Lo ha deciso il nuovo sindaco Luigi Brugnaro, perché le immagini scattate da Gianni Berengo Gardin darebbero un'immagine negativa della città
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha sospeso Mostri a Venezia, la mostra di 27 fotografie scattate da Gianni Berengo Gardin, uno dei più importanti fotografi italiani, tra il 2012 e il 2014, dedicata alle contestati navi da crociera che passano nel bacino di San Marco.
La mostra, già esposta a Milano, sarebbe stata inaugurata a Venezia il 18 settembre a Palazzo Ducale, ma Brugnano ha deciso di modificarla per non dare un’immagine negativa del passaggio delle grandi navi in città. Ha infatti chiesto che le fotografie di Berengo Gardin vengano affiancate dalle tavole del progetto Tresse Est, che prevede lo scavo del Canale Vittorio Emanuele – recentemente approvato dalla giunta di centrodestra – cioè una via alternativa a San Marco per il passaggio delle navi. La fondazione dei Musei civici di Venezia, che si era occupata di allestire Mostri a Venezia, ha detto che fisserà presto una nuova data della mostra.
Berengo Gardin ha commentato la vicenda dicendo: «Sono veramente molto arrabbiato per questa situazione. Mi sento preso in giro. La mia impressione è che questo slittamento della mia mostra delle fotografie sulle grandi navi, prevista a Palazzo Ducale, nasconda in realtà la volontà del nuovo sindaco Luigi Brugnaro di non organizzarla». Ha anche chiesto «che rapporto ci può essere tra le mie immagini sull’impatto delle navi da crociera su Venezia e queste tavole di un progetto che interessa prima di tutto al sindaco?». Le immagini, tutte in bianco e nero, mostrano e denunciano il passaggio delle enormi navi da crociera nel Canale della Giudecca di Venezia, inserendosi in un lungo e controverso dibattito sul passaggio delle grandi navi a Venezia. Secondo i critici sarebbe pericoloso per la salute delle persone e per la stabilità degli edifici, mentre le enormi navi da crociera, alte anche 60 metri, rovinerebbero anche il paesaggio e il panorama della città, a fronte di un piccolo guadagno legato all’arrivo dei turisti.
Sulla vicenda è intervenuto anche Michele Smargiassi, bravo giornalista di Repubblica, esperto e appassionato di fotografia.
Un nuovo sindaco ha il diritto di rivedere l’eredità lasciata dalla precedente gestione, c’e da chiedersi però se quest’ansia di revisione avrebbe riguardato anche una mostra del Guercino o di Warhol. Perché quando è al lavoro un grande reporter, la qualità estetica e formale delle sue immagini non attenua, anzi raddoppia il loro impatto di interventi niente affatto neutrali sulla realtà. Berengo vuole essere prudente e speranzoso in una soluzione, «non tengo io i contatti con gli organizzatori», ma chiede il rispetto del senso compiuto del suo lavoro, «se vogliono mostrare le tavole del nuovo canale facciano, ma separate: sono cose diverse, quello è un progetto tecnico, il mio è un racconto fotografico». «Se la mostra si farà, sarà pienamente secondo gli intenti e le idee di Berengo Gardin», tranquillizza la Fondazione Forma che cura l’opera e l’archivio di uno dei più grandi fotografi italiani. Questo è il bello, e per qualcuno il brutto, della fotografia di reportage, che a dispetto di tutti i dubbi postmoderni ha ancora un rapporto vivo e speciale con il mondo che vuole raccontarci, e questo preoccupa, fa paura, fa correre ai ripari. Pensiamo positivo: la mostra si farà, e avremo avuto una bella prova che il foto-reportage e ancora vivo e scalciante.