James Holmes è stato condannato all’ergastolo
Nel 2012 uccise 12 persone in un cinema di Aurora, in Colorado, durante la proiezione del film "Il cavaliere oscuro – Il ritorno"
James Holmes, l’uomo che il 20 luglio 2012 uccise 12 persone e ne ferì altre 70 in un cinema di Aurora, in Colorado, è stato condannato all’ergastolo da un tribunale statunitense. In molti si aspettavano che Holmes venisse condannato a morte, come aveva chiesto l’accusa, ma la giuria composta da nove donne e tre uomini non è riuscita ad esprimersi all’unanimità. Uno dei giurati si è fermamente opposto alla condanna a morte e quindi la pena è stata automaticamente convertita in ergastolo senza possibilità di sconti di pena. Holmes era già stato condannato per 165 capi di imputazione lo scorso luglio.
Poco dopo la mezzanotte del 27 aprile del 2012 James Holmes, che allora aveva 24 anni, entrò in un cinema della città di Aurora durante la proiezione del film “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”. Holmes era armato con fucili e pistole ed era vestito con una sorta di tenuta antisommossa: dopo aver gettato alcuni fumogeni cominciò a sparare sugli spettatori uccidendo 12 persone. Dopo l’attacco, Holmes tornò nella sua macchina nel parcheggio, dove venne arrestato dalla polizia. Nel corso del processo, Holmes si è sempre rifiutato di testimoniare, di fare dichiarazioni o di esprimere rimorso per la strage.
La difesa non ha mai cercato di negare la responsabilità di Holmes nella strage, sostenendo invece che al momento degli omicidi non era in grado di intendere e di volere: «una malattia mentale ha causato la strage, solo una malattia mentale e null’altro», ha detto Dan King, difensore d’ufficio di Holmes, durante il processo. L’accusa, pur non negando la possibilità della malattia mentale, ha sempre sostenuto che Holmes era cosciente delle sue azioni mentre pianificava gli attacchi e che questa circostanza era provata dalla sua meticolosa scelta delle armi e dal fatto che aveva discusso e chiesto consigli per l’attacco su alcuni forum online. Due psichiatri scelti dalla corte per valutare Holmes hanno sostanzialmente dato ragione all’accusa, sostenendo che Holmes soffre di disturbi mentali ma non abbastanza gravi da avergli impedito di capire cosa stava facendo quel giorno al cinema di Aurora.