Gli ultimi seguaci
Kristin Bedford ha fotografato la vita odierna degli ultimi anziani adepti di un santone nero popolarissimo negli anni Trenta
Father Divine, morto nel 1965, è stato un predicatore e il fondatore carismatico di una delle comunità religiose afroamericane più importanti, l’International Peace Missions Movement. Negli anni della Grande Depressione diventò per la comunità nera di Harlem una specie di eroe da venerare: la comunità da lui fondata era organizzata sul modello di una grande famiglia patriarcale in cui lui ricopriva il ruolo di pater familias, con delle regole molto precise che negavano la sessualità ed elogiavano la castità e la necessità della purezza. Father Divine è considerato ancora oggi una figura molto controversa, per il suo autoritarismo, per aver imposto regole che egli stesso non rispettava ma soprattutto per aver condotto uno stile di vita opulento mentre era circondato da persone povere e bisognose. La fotografa statunitense Kristin Bedford, esperta di tradizioni religiose americane, nel 2013 ha incontrato a Philadelphia gli ultimi 18 seguaci che vivono ancora rispettando le regole della comunità di Father Divine, vivendo con loro per cinque settimane, e raccogliendo le foto realizzate nella serie The Perfect Picture.
Gli ultimi seguaci di Father Divine vivono nella residenza di Philadelphia del leader religioso e sono persone molto anziane che ogni giorno preparano dei banchetti sul modello di quelli che Father Divine negli anni Trenta organizzava ogni domenica nella sua grande villa di Sayville, a Long Island, ospitando migliaia di bisognosi. I banchetti vengono organizzati con grande cura e dedizione, un vero e proprio rituale quotidiano durante il quale vengono esposte costose porcellane e biancheria profumata: a capo tavola viene sempre lasciato un posto per il “Padre Divino”, così come viene esposta una sua fotografia in ogni stanza della comunità o vengono cambiati i fiori sulla scrivania del suo ufficio, per mantenere un contatto visivo e reale con quello che definiscono il loro dio e per cercare di manifestare la sua presenza. Come spiega la fotografa, “data la mancanza di nuovi adepti, il movimento è sicuramente al suo capitolo finale. La mia visita nella comunità è stata un incrocio di tempo, storia e fede religiosa. È stato molto interessante avere la possibilità di vivere e sperimentare le loro tradizioni, prima che spariscano”.
Gli altri lavori di Kristin Bedford si possono vedere sul suo sito.