Il nuovo cda della RAI
Le facce e le storie dei sette consiglieri nominati dalla commissione parlamentare di vigilanza: domani il governo indicherà presidente e direttore generale
La commissione di vigilanza sulla RAI ha nominato sette dei nove membri del nuovo consiglio di amministrazione della RAI, le cui cariche sono scadute lo scorso maggio. Le nomine sono avvenute in base alla cosiddetta “legge Gasparri” approvata nel 2004, dato che il disegno di legge proposto dal governo Renzi lo scorso marzo è stato approvato per ora solo al Senato.
La legge che porta il nome dell’ex ministro delle Comunicazioni Gasparri prevede che il consiglio di amministrazione sia composto da nove membri. Sette dei nove sono nominati dalla commissione di Vigilanza (ogni membro esprime un voto, e ne spettano quattro alla maggioranza e tre all’opposizione), mentre gli altri due, e cioè il presidente e il direttore generale, sono scelti dal ministero dell’Economia e delle Finanze – cioè dal governo. Le due nomine dovrebbero arrivare domani, mercoledì 5 agosto. La nomina del presidente diventerà comunque efficace solo dopo il parere favorevole dei due terzi della commissione di Vigilanza (quindi con 27 voti su 40).
La commissione di Vigilanza è formata da 40 membri, tra senatori e deputati. La rappresentanza dei gruppi parlamentari è molto frammentata e è stata da poco riequilibrata: hanno rinunciato a un commissario sia Forza Italia che il Movimento Cinque Stelle (scesi rispettivamente a sei e a cinque commissari) a favore di GAL e dei Riformatori di Raffaele Fitto. Diversi gruppi sono inoltre rappresentati da un solo commissario come ad esempio SEL, Scelta Civica, Autonomie, GAL, ALA, Per l’Italia, Fratelli d’Italia. Il PD ne ha 16.