I rimborsi delle pensioni del primo agosto
È quello deciso dal governo in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale, ma è solo parziale
Il primo agosto saranno effettuati i rimborsi delle pensioni previsti in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale il primo maggio scorso. La Corte aveva dichiarato incostituzionale una norma inserita nel 2011 dall’allora ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero nel cosiddetto decreto “Salva Italia” voluto dal governo Monti, che bloccava l’adeguamento annuale delle pensioni al costo della vita per gli assegni superiori a tre volte il minimo INPS (cioè per chi prende circa 1.500 euro lordi al mese). Il governo Renzi ha allora approvato un decreto legge per rimborsare parzialmente questi pensionati.
Il rimborso interessa circa 3,7 milioni di pensionati: ne rimangono esclusi circa 670mila di quelli interessati dalla sentenza, e sono quelli sono con una pensione lorda superiore ai 3.200 euro al mese. Il rimborso verrà effettuato automaticamente il primo agosto, senza bisogno di farne specifica richiesta, e sarà “una tantum”. Il bonus sarà distribuito in forma progressiva: fra gli interessati dal decreto, chi ha una pensione più bassa riceverà un bonus maggiore.
Il bonus “una tantum” che verrà consegnato il primo agosto è di circa 750 euro per chi prende fino a 1.700 euro lordi al mese, di 450 euro per chi prende fino a 2.200 euro lordi al mese e di 278 per chi prende fino a 2.700 euro al mese. A questo bonus “una tantum” si aggiunge l’adeguamento all’inflazione, che invece sarà un aumento sulla pensione in termini annuali: le pensioni fino a 1.700 euro lordi al mese aumenteranno di 180 euro all’anno; le pensioni fino a 2.200 euro aumenteranno di 99 euro in più all’anno e quelle fino a 2.700 euro di 60 euro in più all’anno.
Il rimborso è comunque parziale rispetto a quanto deciso dalla Corte Costituzionale : il governo ha agito con discrezionalità decidendo di ripartirlo in maniera progressiva. In questo modo i pensionati interessati con le pensioni più alte riceveranno molto di meno. Secondo uno studio effettuato dal sindacato UIL, i rimborsi corrisponderanno a percentuali che vanno dal 11 al 32 per cento di quanto effettivamente “dovuto”.