Le critiche contro i LEGO disabili
L'azienda di giocattoli ha accolto le richieste di comitati e genitori e ha fatto un omino in sedia a rotelle: ma non è quello che si aspettavano le associazioni
LEGO, uno dei più grandi e famosi produttori di giocattoli al mondo, ha recentemente messo in vendita una nuova collezione di “omini” con l’obiettivo di educare i bambini e le bambine alla differenze e a una serie di professioni che prima non erano rappresentate. Tra i 20 nuovi personaggi c’è anche un omino su una sedia a rotelle, un uomo anziano: e questo ha causato molte critiche.
Le organizzazioni internazionali di genitori da tempo chiedono – anche attraverso il lancio di petizioni online – che LEGO introduca personaggi con delle disabilità. Tuttavia l’azienda non ha creato esattamente quello che si aspettavano. I responsabili di “Toy Like Me”, una campagna partita da un gruppo di genitori e rivolta alle aziende produttrici di giocattoli per la creazione di giochi rappresentativi della disabilità, hanno detto per esempio che il nuovo omino in sedia a rotelle non fa che promuovere uno stereotipo: il fatto cioè che la disabilità sia presente solo nelle persone anziane.
Il nuovo personaggio fa dunque poco per sostenere quei bambini che di fatto vivono con una disabilità. Rebecca Atkinson, co-fondatrice di “Toy Like Me”, ha spiegato: «Ci complimentiamo con LEGO per aver prodotto un personaggio che utilizza una sedie a rotelle, ma è molto deludente il fatto che l’unica figura che utilizza una sedie a rotelle sia una persona anziana che viene spinta da una figura più giovane. E tutto questo che cosa dice ai bambini della disabilità? Che esiste solo in chi ha più di 65 anni?».
Non è la prima volta che la celebre azienda danese di giocattoli riceve critiche di questo tipo, soprattutto dopo il lancio di “LEGO Friends”, una serie di costruzioni specificamente per bambine le cui protagoniste sono donne inserite in ambienti domestici o in saloni di bellezza, con un’infinità di accessori dai colori che vanno dal rosa al fucsia. L’iniziativa è stata accusata da più parti di essere sessista.