“Internet” va scritto maiuscolo o minuscolo?
Ci sono buone ragioni per preferire la minuscola, spiega il New Republic (e poi: è maschile o femminile?)
La rivista statunitense The New Republic si è occupata recentemente del modo in cui scriviamo la parola “Internet”, suggerendo che si debba passare dalla diffusa grafia con la lettera maiuscola (che usiamo anche al Post) a quella con la lettera minuscola: alla base della scelta ci sono ragioni grammaticali che si intrecciano con ragioni più profonde su cosa sia o debba essere Internet (o internet? Appunto).
Noi scriviamo radio e non Radio, telefono e non Telefono: è tuttavia molto comune che si scriva Internet e non internet. Come spiega l’articolo del New Republic, “Internet” –inteso come parola e come rete, sistema di comunicazione – è nata dagli “inter-network”, raccolte di piccoli network di computer che comunicavano tra di loro usando lo stesso linguaggio, semplificando molto. In questa prospettiva, quindi, Internet come la conosciamo oggi è una grande rete, una delle tante internet possibili: e allora bisognerebbe scrivere internet, minuscolo.
Seguendo questo approccio, già alcuni siti statunitensi di news come Buzzfeed, Vox, Quartz e Gawker da tempo hanno smesso di usare la maiuscola per Internet; anche l’edizione statunitense di Wired, prima di essere comprato dal gruppo editoriale Conde Nast, aveva aggiornato la sua guida stilistica specificando che “non esiste nessun motivo al mondo per scrivere internet con la lettera maiuscola”. Tuttavia ci sono moltissimi altri giornali che hanno scelto di scrivere la parola Internet con la maiuscola; sul prestigioso dizionario Merriam-Webster “Internet” è riportata con la maiuscola; anche la venerata guida stilistica di Associated Press dice “Internet” maiuscolo e i correttori del cellulare e del computer scrivono sempre “Internet”, con la maiuscola
In italiano si scrivono con la lettera maiuscola i nomi propri. Adoperare la maiuscola per Internet, allora, significa attribuirle il valore di nome proprio: nome proprio di un tipo di rete, quella mondiale che tutti i giorni usiamo per navigare. Emily Brewster, una redattrice del dizionario Merriam-Webster, ha detto al New Republic: «Dubito che molti di noi pensino a “Internet” come a un nome proprio, ma lo è. Qualcuno potrebbe a un certo punto inventare un altro modo di connetterci ai video di gattini e ai giochini online e a quel punto avremmo un’alternativa a Internet». Per certi versi questa è anche la ragione per cui, tornando all’italiano, non mettiamo l’articolo davanti alla parola “Internet“, come ha spiegato l’Accademia della Crusca:
L’omissione dell’articolo in italiano si deve al fatto che il nome Internet, indicando un unico e solo spazio informatico condiviso in tutto il globo, presenta le stesse caratteristiche dei nomi di luogo di città e isole che, avendo proprietà intrinseche di referenzialità e determinatezza (si ha un solo designante per un solo designato), non necessitano dell’articolo (si dice «Trani è bella», non «la / una Trani è bella»).
Insomma, Internet è una cosa e una soltanto: e allora è giusto adoperare la lettera maiuscola. Decidere di scrivere una parola con la maiuscola o la minuscola, tuttavia, può essere una scelta con ragioni ed effetti che vanno al di là della grammatica.
Come nel 2002 spiegò al New York Times Joseph Turow – professore alla prestigiosa Annenberg School of Communication dell’Università della Pensilvania – usare la minuscola per Internet potrebbe aiutarci a concepirla in modo diverso, come una «parte neutrale del nostro universo di vita». Come nota il New Republic: «Anche se questa poteva essere considerata come una posizione radicale nel 2002, nel 2015 lo è molto meno. Quattro anni fa le Nazioni Unite hanno dichiarato l’accesso a Internet come un diritto fondamentale dell’uomo e la Federal Communications Commission, l’agenzia statunitense per le telecomunicazioni, ha deciso nel 2012 di trattare Internet come un servizio di utilità pubblica». Proprio come il telefono, minuscolo, e la televisione, sempre minuscolo.
Al momento, scrive il New Republic, è ancora più diffuso l’uso di “Internet” con la maiuscola, anche se le cose stanno cambiando ed è ragionevole pensare che tra qualche anno scriveremo più spesso “internet” di “Internet”: in parte potrebbe dipendere dal fatto che a un certo punto i correttori automatici di telefonini e computer smetteranno di preferire la maiuscola. A quel punto, forse, anche i grandi giornali potrebbero cominciare a scrivere Internet con la minuscola e, come spesso succede in questi casi, è probabile che anche i dizionari decidano infine di aggiornarsi abbandonando la maiuscola.
«Tra scrittori, redattori e noi autori di dizionari c’è come una danza», ha detto Emily Brewster, spiegando che i cambiamenti nell’uso pubblico e quelli alle guide stilistiche sono le ragioni più probabili che faranno cambiare anche i dizionari. «Sarà interessante vedere a che punto scrittori e redattori cominceranno a scrivere internet con la minuscola. Stiamo aspettando».
Visto che ne parliamo: Internet è maschile o femminile?
Per quanto riguarda il genere, spiega sempre l’Accademia della Crusca, la questione è un po’ più complicata. Di norma le parole importate dall’inglese all’italiano acquisiscono il genere maschile, e quindi Internet sarebbe maschile: l’Internet = lo Internet. Tuttavia quando la parola inglese ha una traduzione italiana al femminile, anche la parola inglese diventa al femminile: come “l’authority” è “la authority” vista che “autorità” è femminile, anche Internet potrebbe essere femminile vista la presenza del suffisso “net”, in italiano traducibile con il femminile “la rete”. In italiano l’uso di Internet al femminile al momento sembra prevalente.