Sette cose sul viaggio di Obama in Kenya
Quelle essenziali e poi tutte le altre: gli incontri imbarazzanti che avrà Obama per esempio, ma anche le foto con i suoi famigliari
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è arrivato venerdì 24 luglio in Kenya, il paese natale di suo padre, dove sabato 25 parteciperà a molti eventi fra cui il Summit mondiale degli imprenditori in corso a Nairobi, la capitale kenyana. La visita al Kenya fa parte di un viaggio di sei giorni durante il quale Obama visiterà anche l’Etiopia. Per Obama è la prima visita in Kenya da quando è stato eletto presidente: aveva visitato per la prima volta il Kenya – dove ha ancora diversi parenti – nel 1987, mentre l’ultima volta ci era venuto nel 2006 quando ancora era senatore. Abbiamo preparato una guida alternativa al viaggio di Obama, con le cose essenziali e poi anche tutte le altre.
1. Perché è importante
Obama stesso ha parlato diverse volte del suo legame con il Kenya e con i molti parenti che ha ancora nel paese. Venerdì sera li ha incontrati durante una cena privata nel ristorante di un hotel di Nairobi. Barack Obama Senior, il padre del presidente statunitense, è nato e vissuto in Kenya per la maggior parte della sua vita, prima di conoscere la sua futura moglie – cioè la madre di Obama –negli anni Sessanta durante un programma di scambio per studenti kenyani all’università delle Hawaii. Barack Senior ha lasciato gli Stati Uniti quando Obama aveva due anni, nel 1963. È poi morto in un incidente stradale a Nairobi nel 1982. Nel suo viaggio, per ragioni di sicurezza, Obama non potrà visitare la tomba del padre, che si trova nello sperduto paese di Kogelo, vicino al confine con l’Uganda.
Proprio a Barack Senior sono legati i parenti più stretti che Obama ha ancora in Kenya. Le due persone con cui è più legato sono la sorella di Barack Senior – Sarah Obama, che però Obama chiama “nonna” – e Auma Obama, la sua “sorellastra” (è nata nel 1960 dal primo matrimonio di Barack Senior con una donna kenyana). Il legame fra Obama e il ramo paterno della sua famiglia è stato attaccato a lungo dai repubblicani specialmente durante le presidenziali del 2008, nelle quali in molti insinuarono che Obama non fosse davvero americano.
Barack Obama cena assieme alla sua nonna adottiva Sarah e alla sua sorellastra Auma nel ristorante di un hotel di Nairobi (SAUL LOEB/AFP/Getty Images)
2. Cose imbarazzanti che succederanno
Il New York Times ha previsto che in questo viaggio ad Obama capiteranno diversi «momenti imbarazzanti», legati soprattutto ai due controversi governi dei paesi che visiterà.
A Nairobi, dove ha parlato al Summit mondiale degli imprenditori, Obama parteciperà anche a una cena di stato con Uhuru Kenyatta, che in passato è stato accusato dalla Corte Penale Internazionale di avere istigato le violenze che causarono la morte di più di mille persone dopo le elezioni del 2007. Le accuse contro Kenyatta sono state fatte cadere a dicembre del 2014, ma il vicepresidente del Kenya William Ruto è ancora sotto processo.
Nella sua tappa successiva ad Addis Abeba, in Etiopia, Obama sarà ospite di un governo autoritario che alcuni attivisti per i diritti umani hanno definito «il peggior carceriere d’Africa per i giornalisti» e che lo scorso mese ha organizzato delle elezioni posticce in cui il partito di maggioranza e i suoi alleati hanno ottenuto il 100 per cento dei seggi in Parlamento.
3. L’accoglienza e il rifacimento delle strade
Da settimane il governo kenyano si sta occupando di “sistemare” la capitale Nairobi in vista della visita di Obama. Il New York Times ha spiegato che in città «le strade sono state pulite e riasfaltate, mentre lungo il tragitto che percorrerà Obama le luci sono state aggiustate e sono stati piantati anche alcuni fiori. Le bandiere americane sventolano in diverse parti della città, magliette con il volto di Obama vengono vendute nei negozi e nelle bancarelle». Nei giorni scorsi a Nairobi si è parlato del caso di un cartellone molto critico verso Obama e il governo statunitense riguardo una legge federale del 1973 che limita molto i finanziamenti per assicurare l’aborto nei paesi stranieri. Secondo gli inserzionisti – un’associazione di cristiani progressisti chiamata Catholics For Choice – il cartellone è stato censurato perché troppo critico verso Obama (gran parte del cartellone mostrava il suo volto). La stessa associazione ha ripubblicato il cartellone in alcuni giornali locali nell’edizione del 24 luglio.
RT our censored ad & stand in solidarity w/Kenyan women who need #reprohealth care http://t.co/McXDCe3T8I #HelmsHurts pic.twitter.com/HjcXiJIEyP
— Catholics for Choice (@Catholic4Choice) July 24, 2015
4. Il viaggio più pericoloso della presidenza Obama
Il viaggio di Obama in Kenya ed Etiopia è stato definito da Politico «probabilmente il viaggio più pericoloso compiuto da Obama da quando è presidente». Politico spiega infatti che nel paese è ultimamente molto attivo al Shabaab, il gruppo estremista islamista responsabile della strage nel campus universitario a Garissa, compiuta il 2 aprile e durante la quale sono morte 147 persone. Le misure di sicurezza organizzate per la visita di Obama sono notevoli: al suo arrivo in aeroporto a Nairobi erano presenti circa 10mila poliziotti kenyani e diversi membri dei servizi segreti americani. Secondo USA Today, a causa delle direttive del governo kenyano «i venditori ambulanti non possono vendere ciondoli e i cittadini non possono ritirare soldi dalle banche. I negozi che forniscono servizi non essenziali rimarranno chiusi, e gli abitanti di Nairobi sono stati avvertiti di rimanere in casa finché Obama ripartirà per l’Etiopia, domenica 26».
5. Le foto dei viaggi precedenti di Obama in Kenya
Obama ha visitato il Kenya diverse volte: la prima nel 1987, a 26 anni, mentre l’ultima volta nel 2006, ricevendo una notevole accoglienza. Nel 2006, durante un viaggio di sei giorni, visitò diverse parti del Kenya compreso il villaggio dove vive ancora Sarah Obama e dove si trova la tomba di suo padre. Mashable ha raccolto una specie di album fotografico di precedenti visite di Obama in Kenya: Auma e Sarah sono fra le persone più presenti in assoluto nelle foto.
6. I bambini kenyani che si chiamano Barack Obama
Il cognome Obama è posseduto da decine di persone di Kisumu, la città più grande della regione orientale dove è cresciuto Barack Obama Senior. E in molti, a partire dal 2008, hanno chiamato “Barack” i bambini appena nati: oggi esistono nella zona diversi Barack Obama oltre a bambini che col presidente degli Stati Uniti condividono solo il cognome. Il Guardian ne ha intervistati alcuni, riconoscendo che chiamare il proprio figlio Barack Obama rivela «una certa ambizione da parte dei genitori».
7. Tutti i viaggi di Obama
Quello in Kenya ed Etiopia è il 42esimo viaggio all’estero per Obama durante i sei anni della sua presidenza. Il Washington Post ha raccolto una mappa aggiornata di tutti e 42, calcolando inoltre che Obama abbia percorso in totale circa 772mila chilometri. Se vi state chiedendo se sia tanto: questi sono i viaggi fatti da Hillary Clinton da segretario di stato, pari a circa 38 volte il giro del mondo.